Il mondo del Palio, nella sua totalità, partendo dagli addetti ai lavori fino ad arrivare ai semplici appassionati che costituiscono comunque linfa vitale per Rioni, Borghi e Comuni, sta correndo un
Il mondo del Palio, nella sua totalità, partendo dagli addetti ai lavori fino ad arrivare ai semplici appassionati che costituiscono comunque linfa vitale per Rioni, Borghi e Comuni, sta correndo un rischio piuttosto serio. Ma pare non rendersene conto. Potrebbero infatti sparire, e anche con una tempistica relativamente stretta, le corse allo stadio. Non tanto per le problematiche legate all'organizzazione delle stesse, quanto perché la struttura che le ospita, vale a dire lo stadio comunale intitolato a "Censin Bosia", dovrebbe veder attuati, a breve, dei lavori di ammodernamento che impedirebbero, per motivi logistici e di sicurezza, la disputa di gare sull'ovale allestito intorno al terreno di gioco. Superfluo puntualizzare quanto siano importanti per i vari Comitati le riunioni annualmente programmate sulla pista del "comunale", essendo le stesse vetrina fondamentale per cavalli e fantini e strumenti indicativi di grande importanza per le varie commissioni corsa.
L'attuale presidente dell'Asti Calcio Pier Paolo Gherlone ha infatti inoltrato al Comune, che dell'impianto è proprietario, una domanda, accompagnata da un progetto di massima curato dall'architetto Morando, per poter compiere dei lavori all'interno della struttura. La giunta comunale ha approvato attraverso una delibera i contenuti del progetto, riservandosi ovviamente, per poter dare il benestare all'inizio dei lavori, di verificare le necessarie ed indispensabili garanzie finanziarie. Gherlone farà pervenire la delibera al Credito Sportivo, accompagnata dalla necessaria documentazione per avere accesso al finanziamento. Verrà abbattuto il muro (lo sostituirà una rete metallica) che attualmente divide il camminamento interno verso il campo due dal campetto di dimensioni più limitate (una sorta di triangolo) confinante con via Conte Verde. Zona in cui solitamente, in occasione delle riunioni di corse, vengono parcheggiati i van e i camion adibiti al trasporto dei cavalli. In considerazione del rifacimento del fondo di gioco del campetto in questione, che diventerà un impianto di calcio a cinque, i mezzi di trasporto utilizzati da proprietari, cavallanti e fantini in occasione delle corse non potranno più sostare in quell'area.
E considerato che all'interno del "Censin Bosia" non vi sono per ampiezza ed usufruibilità altri spazi adeguati allo scopo, vien da chiedersi dove potranno essere scaricati i cavalli e dove verrà effettuato il "tondino" pre-corsa in occasione dei futuri appuntamenti. Il problema è rilevante ma pare che, almeno al momento, l'organo paliesco che annualmente organizza le riunioni sulla pista dello stadio, vale a dire il Collegio dei Rettori, non lo abbia ancora preso in considerazione. O forse, peggio ancora, non lo abbia ravvisato. Urge un chiarimento tra le parti, Asti Calcio, Comune e Collegio, per evitare che alle tante problematiche che già attanagliano il mondo del Palio, non se ne aggiunga un'altra che potrebbe portare all'impossibilità di utilizzare una struttura indispensabile per la manifestazione. Se si pensa che da parti di alcuni veniva ventilata la possibilità di andare a correre il Palio allo stadio, a scimmiottamento di Legnano, beh, è lecito lasciarsi scappare un ironico sorrisino?.
Massimo Elia