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Lo sport nella Fase-2 dell’incubo Covid-19, tra dubbi e criticità

I podisti dal 4 maggio potranno correre anche distanti da casa, in solitaria; nel tennis spazio solo ai professionisti: il 18 maggio arriverà l’ok per gli amatori?

Lo sport nella Fase-2 dell’incubo Covid-19

Inizia il conto alla rovescia della Fase-2 legata all’incubo coronavirus. Lo sport ai tempi del Covid-19: se finora le misure restrittive avevano imposto lo stop per tutte le attività, si intravede un pizzico di luce all’orizzonte in vista della fatidica data del 4 maggio, ma solo per alcuni specifici settori. I podisti, e probabilmente i ciclisti, potranno riprendere l’attività di corsa in solitaria, e non in gruppo, decisamente più complesso il discorso per gli altri sport. Se quelli di squadra dovranno ancora attendere, in attività quale a esempio il tennis i professionisti potranno riprendere ad allenarsi (ma nei centri dove di professionista ce n’è uno solo come faranno?), mentre gli amatori dovranno aspettare ancora un po’. Per gli sport senza contatto è possibile che il via libera giunga il 18 maggio, ma siamo nel campo delle ipotesi.

Il DPCM del 26 aprile stabilisce che “è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività.” Per fare attività fisica ci si potrà finalmente allontanare dalla propria abitazione. “Per consentire una graduale ripresa delle attività sportive, saranno consentite dal 4 maggio le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionali dal Coni e dalle federazioni, ma solo nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, evitando assembramenti. Dunque allenamenti a porte chiuse per le discipline individuali”.

Dal 4 maggio finalmente qualcosa cambia, almeno per il popolo dei corridori e di quegli sportivi di altre discipline che ancora devono attendere per la ripartenza della propria attività (vedi, ad esempio, il nuoto, con le piscine ancora chiusa, gli atleti “non podisti”, e gli sport di squadra). L’obiettivo del Governo è concedere di nuovo la possibilità di muoversi, rispettando le regole del distanziamento sociale, senza l’uso della mascherina (che sarà obbligatoria “nella vita” solo nei luoghi chiusi). Un piccolo passo, che certamente non fa contenti tutti: la speranza che sia l’inizio dell’avvicinamento alla normalità, per sportivi ma soprattutto per i cittadini.
Davide Chicarella

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