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Matteo Paro, 38 anni scanditi dall’amore per il calcio

L’ex Juve, orgoglio astigiano classe 1983, è vice di mister Juric al Verona

Compie oggi, mercoledì 17 marzo, 38 anni l’astigiano Matteo Paro, tecnico in seconda dell’Hellas Verona, società calcistica della massima divisione che vinse lo scudetto nel 1985. E’ il “vice” del croato Ivan Juric, con il quale aveva già collaborato per due anni al Genoa. Prima di diventare allenatore, Paro ha giocato come centrocampista, ma è stato più volte bersagliato dagli infortuni. Dopo aver militato nelle “giovanili” di Torretta, Asti, Juventus e Volpiano, ha vestito le maglie, oltre che della stessa Juve (vanta anche una presenza in Champions League), di Crotone, Siena, Genoa, Picenza, Vicenza, Spal, Mantova e ancora Crotone. Suo il primo gol realizzato in Serie B dalla Juventus dopo la retrocessione per i fatti di Calciopoli.

Era il 9 settembre 2006, e nella prima giornata di quel torneo cadetto la squadra guidata dal tecnico francese Didier Deschamps pareggiò 1-1 a Rimini dopo aver sbloccato la situazione al 15’ del secondo tempo. I bianconeri tornarono subito in “A” vincendo il campionato con sei punti di vantaggio sul Napoli e sette nei confronti del Genoa.

Sempre nella veste di giocatore, Matteo ha collezionato sei gettoni di presenza con la Nazionale “Under 20” mettendo a segno una rete contro il Messico nel 2003 al torneo di Tolone (Francia). Gli azzurrini riuscirono ad imporsi per 3-2.

Pochi mesi fa, dopo aver “sgambettato” con la sorpresa Hellas proprio la “sua” Juve, Matteo esprimeva così il suo amore per il calcio: «Di fondo il motivo è tutto legato alla passione e l’amore che nutro per il pallone. Il mio sogno da bambino, poi realizzato. Anche se, non lo nego, ho passato momenti in cui del calcio non ne volevo affatto sapere. Mi sento un po’ come un elastico, che nei momenti in cui si è allontanato da questo sport è sempre tornato alla base, con voglia di costruire qualcosa di importante».

«Sono cresciuto nel settore under di una Juventus stellare e al tempo le mie fonti di ispirazione erano i campioni della mediana bianconera, come Didier Deschamps e Paulo Sousa». Da loro ha imparato tanto, da tecnico sta facendo tanta strada.

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