Silvano Mulas, detto Voglia, uno dei fantini più apprezzati e vittoriosi nel panorama nazionale delle monte, ha mandato in archivio un 2014 magari non ricchissimo di risultati eclatanti ma
Silvano Mulas, detto Voglia, uno dei fantini più apprezzati e vittoriosi nel panorama nazionale delle monte, ha mandato in archivio un 2014 magari non ricchissimo di risultati eclatanti ma complessivamente tuttaltro che disprezzabile. Accompagnato dal Rettore della Cattedrale Flavio Arnone e da Nicolò Rebaudengo, componente della commissione corsa, Mulas è venuto a trovarci a in redazione. Occasione propizia per rivolgergli alcune domande.
Considerazioni sullannata da poco terminata?
«Beh, bilancio non eccezionale se rapportato ad alcune stagioni precedenti, tuttavia mi sono tolto alcune belle soddisfazioni»
Capovolgiamo il discorso e mettiamo in coda le gioie. Partiamo dalle delusioni…
«Sono due in particolare: il non aver trovato ingaggio nella seconda carriera senese dellanno, quella dellAssunta, e il mancato raggiungimento della finale ad Asti».
Elencate in ordine dimportanza?
«No, delusioni e basta. Non servono le graduatorie in questi casi».
Anche a Legnano (Mulas correva per Legnarello, n.d.r.) non è andata benissimo…
«Ho provato a fare la mia corsa. Purtroppo qualcuno mi ha impedito di esprimermi al meglio. Ero intenzionato a dare il meglio, ma una Contrada rivale mi ha ostacolato».
Terminata lavventura a Legnarello, alcune voci provenienti dalla città lombarda ti hanno avvicinato a San Martino…
«I contatti li ho avuti e sussistono tuttora. E una possibilità tuttaltro che chiusa»
Qualora dovesse saltare?
«Ho pronta lalternativa. Se non riuscirò ad accasarmi a Legnano punterò la mia attenzione su Ferrara. I due Palii si corrono nello stesso giorno ed anche nella cittadina emiliana ho diversi estimatori».
Veniamo alle gioie del 2014…
«Ho vinto a Buti, a Castiglion Fiorentino in coppia con Pusceddu, a Piancastagnaio e a Fonni, in Sardegna».
Ad Asti che è successo?
«Ero al mio debutto con la Cattedrale. Abbiamo portato in piazza un cavallo che ha pagato un po lo scotto del debutto. Un purosangue un po timido, certamente meno sfrontato di Doctor House. Credo che col tempo potrà soltanto migliorare».
E vero, come alcuni addetti ai lavori sostengono, che hai corso col grigio perchè Doctor House lamentava problemi fisici e non era pronto?
«Il Dottore – risponde Mulas – era prontissimo e non aveva alcun tipo di problema. Abbiamo optato per il grigio, anticipando per certi versi i tempi, per tutta una serie di motivi completamente estranei alle condizioni fisiche di Doctor House».
La batteria?
«Dura, impegnativa. Una sorta di finale anticipata. Il cavallo nel complesso non mi ha deluso, non aveva fatto molto canapo e in partenza ha avuto qualche problemino…»
E il Rettore Arnone a confermare la prosecuzione del rapporto con Mulas per il 2015.
«Silvano è innanzitutto un amico e con lui abbiamo trascorso unannata favolosa. Lamicizia però non si è mai sovrapposta alla professionalità e Silvano ha dimostrato di essere veramente un lavoratore e un grande professionista».
Riprendendo con le domande a Mulas, gli abbiamo chiesto se la scelta di lasciare San Secondo dopo tre anni fosse davvero inevitabile…
«La pressione era elevata, difficile da sopportare. Venivo da un secondo posto e per fare meglio avrei dovuto centrare un unico risultato: la vittoria. Alla Cattedrale ho iniziato un altro percorso, che con il Comitato svilupperemo nel 2015. Scontato dire che lobiettivo del prossimo Palio sarà quello di raggiungere la finale e poi chissà…»
Nel lotto dei cavalli che prenderai in considerazione per il prossimo Palio cè ancora Doctor House oppure il discorso con il purosangue che ti ha dato tante soddisfazioni è da ritenersi chiuso?
«Chiuso? Assolutamente no. E un cavallo di 8 anni, può ancora dare molto».
Veniamo a Siena: ad agosto sei rimasto a piedi…
«Si, dopo il Palio di luglio senza infamia e senza lode corso per lOnda, alcune situazioni che sono maturate mi hanno precluso la possibilità di montare ad agosto. Riproverò lanno prossimo».
Infine: da diversi anni vivi ad Asti, la sensazione è che tu ti sia ambientato alla perfezione nella nostra città…
«Sono qui da sette ani. Ho messo su famiglia e sto bene. Asti è una città a misura duomo, ho fatto conoscenza con tante persone. Ambientarmi è stato facile».
Siena però è a quattro dore dauto…
«Se avranno bisogno di me sanno benissimo dove cercarmi. Io mi alleno quotidianamente, tutti i giorni sono in scuderia, per cui…»
Massimo Elia