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Orange, un secondo posto che vale come uno scudetto

La squadra Under 19 di Hernan Patanè batte la Roma 4-2 e conclude in piazza d’onore la corsa scudetto

Orange, un secondo posto che vale come uno scudetto

Ci sono vittorie…e vittorie. L’Orange Futsal Asti conquista la piazza d’onore, non riesce a ribaltare lo score dell’andata, ma conclude la propria stagione tra gli applausi della sua gente. Il Pala Errebi gremito in ogni ordine di posto, il tifo incessante degli astigiani, la straordinaria qualità di gioco espressa dal collettivo guidato da Hernan Patanè, composto da soli astigiani e in buona parte sotto età, sono le testimonianze di una sconfitta in finale che vale come un successo. Perché a vincere è ancora una volta il progetto nero-arancio. Lo scudetto Under 19 è della Roma C5 dell’ex Ibrahim Ghouati al termine di una doppia sfida equilibrata e lottata su ogni pallone: i capitolini avevano vinto 5-0 all’andata ma nel match di ritorno hanno tremato, eccome. Primo tempo da antologia dei piemontesi, che chiudono avanti 3-0, nella ripresa il forcing è costante ma la Roma accorcia (3-1) e ipoteca il titolo tricolore segnando il 4-2 dopo che i Patanè-boys avevano sfiorato il 5-1. Brillano nell’economia della sfida la tripletta di Del Bianco e la rete di Sanfilippo, Pagno e infine Garcia hanno mandato in estasi la formazione di coach Di Vittorio, una vera corazzata farcita di talenti sudamericani contro una compagine tutta locale.
«Ragazzi, non esistono parole per esprimere l’orgoglio che tutta la nostra società ha provato questa sera. Sentire un minuto di applausi da parte di tutta la nostra città, di tutta la nostra gente in un Pala Errebi gremito, può valere più di una vittoria. La grande famiglia Orange è sempre lì, ogni anno, facendo crescere i propri “figliuoli”, seguendo la propria filosofia. La nostra vittoria più grande siete voi», le splendide parole della società.
«In questi ultimi 3 anni abbiamo disputato 5 finali nazionali, sempre con la nostra filosofia; a volte siamo riusciti a vincere e a volte no, ma sempre col nostro stile. Quando prendiamo i nostri zaini dopo aver fatto la doccia sappiamo sempre che abbiamo lasciato tutto in campo», dichiara il fiero condottiero

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