Il fantino di Santu Lussurgiu (Oristano), disputerà il prossimo Palio nella nostra città nuovamente con il giubbetto di Santa Caterina. Per il Rione rossoceleste Murtas ha debuttato lo scorso settembre, non riuscendo ad accedere alla finale
Archiviata un’annata luci ed ombre, costellata di piazzamenti importanti ma non nobilitata da una vittoria di prestigio, Sebastiano Murtas, detto Grandine, classe 1990, si prepara con grandi motivazioni per il 2017.
Il fantino di Santu Lussurgiu (Oristano), disputerà il prossimo Palio nella nostra città nuovamente con il giubbetto di Santa Caterina. Per il Rione rossoceleste Murtas ha debuttato lo scorso settembre, non riuscendo ad accedere alla finale.
Sebastiano, tracciamo un bilancio del 2016?
«Ho ottenuto buoni piazzamenti nelle corse in provincia, vincendo a Monteroni e a Monticiano, ma non sono riuscito a piazzare la “zampata” vincente nei Palii di un certo spessore. Ho conquistato il secondo posto a Bientina e a Casole d’Elsa, mentre a Siena a causa di un infortunio al cavallo e ad Asti per il poco tempo avuto a disposizione nel preparare la corsa non sono riuscito ad emergere. Di positivo c’è che sono tornato a disputare due Palii importanti, appunto Siena ed Asti, dove l’anno precedente non avevo trovato ingaggio.»
Parlami dell’esperienza con Santa Caterina: come ti sei trovato?
«Ho conosciuto belle persone, le quali non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Purtroppo, e lo ribadisco, potendo preparare diversamente la corsa e con più tempo a disposizione, le cose sarebbero andate molto meglio.»
Il Rettore Nicoletta Sozio ed il suo Comitato hanno già provveduto a confermarti, evidentemente credono molto nel tuo desiderio di riscatto….
«Le loro ambizioni e i loro obiettivi sono identici ai miei. Potendo meglio programmare l’annata, ci presenteremo in piazza a settembre competitivi e sicuramente il risultato che otterremo sarà di alto livello.»
Quanto alto?
«Non escludo nulla. Nemmeno la possibilità di conquistare il Drappo. Sono appena due anni che Santa Caterina ha vinto, ma ciò non significa che non si debba nuovamente puntare al traguardo massimo.»
L’anno scorso hai portato al canapo un tuo soggetto. In prospettiva, riguardo al purosangue, quale strada pensi di seguire?
«E’ un po’ presto per dirlo. Ci stiamo guardando intorno per individuare un soggetto valido e adatto alla pista di Asti.»
Ce l’hai già nel mirino? Sarà un cavallo debuttante oppure un soggetto che ha già calcato la pista di Piazza Alfieri?
«Entrambi le ipotesi sono da tenere in considerazione. Nella panoramica che sto facendo, in sintonia con il Rione, mi sono già capitati sotto gli occhi sia purosangue “nuovi” sia esemplari già visti all’opera ad Asti.»
E poi c’è sempre il tuo cavallo, quello dell’anno passato…
«Si, anche questa potrebbe rivelarsi un opportunità, diciamo una sorta di valida alternativa.»
Hai altri ingaggi consolidati per il 2017?
«Sono in parole con alcune dirigenze di vari Palii, quali Legnano, Ferrara, Fucecchio… Se son rose fioriranno.»
Mi risulta che in scuderia tu abbia anche dei “mezzosangue”….
«Certo, mi tengo pronto e coperto per ogni evenienza. Al momento ho quattro “mezzi”: Tuscania, Turok, Uccel di Bosco e Osama. A breve dovrebbe arrivarne un quinto che sono sul punto di prendere in Sardegna. Inoltre potrei disporre di altri due “mezzosangue, che monto quotidianamente, di proprietà di Mario Savelli.»
Quindi da gennaio ripartenza in grande stile…
«Si, con marce alte. Ingranerò subito la sesta. Voglio fare bene dappertutto e ad Asti ricambiare la fiducia che Santa Caterina ha avuto in me. Con Nicoletta (Sozio, n.d.r.) e tutti i ragazzi si è creato un rapporto forte e consolidato. Il lavoro che farò, anzi che faremo insieme durante l’annata darà certamente buoni frutti.»
Massimo Elia