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Palio, parla Carìa: «Se qualche Comitato
mi ingaggerà non resterà deluso»

Il 2015 è stato un anno in chiaroscuro per Francesco Carìa. Il fantino di San Gavino Monreale (provincia del Medio Campidano) ha centrato un paio di successi di prestigio nella sua terra, la

Il 2015 è stato un anno in chiaroscuro per Francesco Carìa. Il fantino di San Gavino Monreale (provincia del Medio Campidano) ha centrato un paio di successi di prestigio nella sua terra, la Sardegna, uno dei quali con un purosangue di proprietà di Antonio Binello, ma non ha ripetuto nei Palii in continente i brillanti risultati ottenuti nelle annate precedenti.
Voglioso di riscatto, "Tremendo", questo il suo soprannome, non nasconde le proprie ambizioni in vista delle corse che verranno.
«Mi sono sempre allenato con scrupolo ed ho lavorato sodo in scuderia per presentarmi al "top" nella stagione 2016. Ho archiviato un periodo non entusiasmante della mia carriera. Cercherò di prendere parte a più corse possibili quando torneranno in calendario gli appuntamenti in provincia. Ho ottime prospettive per montare a Ferrara e cercherò di ritagliarmi uno spazio anche sulla piazza senese. A Fucecchio l'anno passato ero squalificato, conto di esserci nel 2016.»

Hai elencato tutta una serie di Palii senza menzionare Asti…
«E' un Palio quello di Asti che mi è sempre piaciuto. Tecnico e difficile. Ventuno partecipanti, le batterie molto selettive, la finale… In Piazza Alfieri ho debuttato nel 2009 per Montechiaro senza troppa fortuna. Dopo un'assenza di un anno ci sono tornato nel 2011 ed ho conquistato un terzo posto che ritengo sia un eccellente risultato. Correvo per Castell'Alfero, disputai un'ottima batteria e anche in finale non abbandonai mai le posizioni di testa. Nel 2013 per San Damiano mi piazzai settimo, nonostante qualche problemino al cavallo.»

L'anno dopo invece non andò granchè bene…
«Purtroppo no, la cavalla tradì le aspettative, non girava, ebbi dei problemi in pista. La mia prestazione venne giudicata negativamente in maniera affrettata. Poi, anche negli impegni successivi, la stessa cavalla non brillò granchè. Forse tutte le colpe non erano mie. Ma non voglio ricordare situazioni poco simpatiche. Vorrei invece tornare ad Asti e dimostrare chi è Francesco Carìa. Sono convinto di poter recitare un ruolo da protagonista: se qualcuno deciderà di ingaggiarmi non resterà deluso.»
In scuderia hai diversi mezzosangue di qualità. E purosangue?
«Sono intenzionato ad acquistarne uno a breve. L'ho già individuato, un quattro anni che va nei cinque, soggetto che mi ha rubato gli occhi. Per la provincia ha le giuste caratteristiche e senza alcun dubbio lo proporrei ad Asti.»
Insomma: cavallo giusto, grande fame di successi la tua…
«Si, certo. Ho soltanto 27 anni ma qualcosa in passato credo di averlo dimostrato. Certo, la carriera di un fantino è fatta di alti e bassi. In questo momento posseggo la determinazione per piazzare la "zampata" vincente.»

Torneremo ad ammirare il Carìa che a Siena, nell'agosto 2014 col giubbetto dell'Aquila, fu l'unico a tentare ad opporsi allo strapotere del Mari?
«Sicuro, proprio quello. Quella volta Andrea (Mari, n.d.r.) mi passò al Casato sul finire del secondo giro. Io montavo Lo Specialista, lui aveva Occolè. Non un cavallo il suo, un fulmine. Stravinse per la Civetta, io proprio non ce la feci a reggere il suo passo. Ma quei due giri in Piazza a Siena, davanti a tutti, mi regalarono brividi difficilmente spiegabili. Ecco, dopo un un 2015 così così, gli appassionati avranno modo di riammirare quel Carìa.»
"Tremendo" in tutti i sensi…
«E stai pur certo che da qualche parte lo dimostrerò. Magari ad Asti, dove conto pure di prendere parte ad alcune delle riunioni che si svolgeranno allo stadio.»
Ricordiamo che in carriera Francesco Carìa ha corso otto volte a Siena e cinque da noi. Nel suo "palmares" spiccano i successi nel Palio di Ferrara 2011 per la Contrada di San Giacomo, quello ottenuto nel 2009 a Castiglion Fiorentino (Porta Romana) e il trionfo nel 2012 ad Acquapendente.

Massimo Elia

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