«Puntuale, a cadenze regolari, viene tirata in ballo la pista di motocross di Valmanera. Quasi sempre parlandone senza possedere le necessarie informazioni per farlo. Queste ripetute situazioni mi danno molto fastidio e sono piuttosto arrabbiato. Potrei usare un termine più forte per manifestare il mio stato d’animo, ma preferisco contenermi». A parlare è Gianpiero “Gippy” Crosetti, che della pista di Valmanera, da sempre, è stato anima e “braccio operativo”, facendola assurgere a livelli d’eccellenza in ambito mondiale.
L’arrabbiatura da che cosa deriva?
«Sono stufo che ogni tre per due si parli di Valmanera. Puntualizzo: se questo avviene per ricordare i tempi andati e le prestigiose manifestazioni ospitate dalla pista la cosa non può che farmi piacere. Se invece per parlare di Valmanera si prende spunto da altre piste qui intorno e partono commenti dalle solite tre o quattro persone che già tempo addietro si sono distinte con dichiarazioni, su giornali e social, non certamente lusinghiere verso la pista, ecco motivata la mia arrabbiatura».
Per meglio comprendere, qual è stato il fattore scatenante?
«Tutto parte da un articolo uscito alcuni giorni fa sulle pagine locali di un quotidiano nel quale la giornalista, che io non conosco ma che mi è simpatica a prescindere perché porta il mio stesso cognome, parlava della pista di Castagnole Monferrato. Abbinata all’articolo vi era una foto del nostro impianto con una didascalia: “La pista di Valmanera riaperta ad agosto scorso, che oggi è l’unica ad ospitare le gare di motocross astigiane”. Sulla mia pagina facebook ho simpaticamente interpretato questo inciso quale elemento di buon auspicio in ottica futura, considerando che la nostra struttura è purtroppo chiusa da dieci anni».
Vi siete rassegnati all’idea di non riaprire più?
«Manco per sogno. Abbiamo sempre cercato di ragguagliare la situazione e di informare gli appassionati sullo sviluppo degli eventi, continuando a lottare perché il nostro intendimento era ed è quello di riaprire la pista. Sull’argomento e sullo stesso quotidiano – prosegue Crosetti – in data 26 gennaio nella rubrica “Lettere alla redazione” è stata pubblicata una lettera a firma del signor Giorgio Baldizzone, che parla di incompatibilità con il Sic, sito di interesse comunitario ove la pista sorge, nonché di una lunga serie di abusivismi e di disturbo alle persone e all’ambiente. Al che io dico: se si interviene su un argomento per puntualizzare bisognerebbe farlo nel modo giusto. Ossia: a Valmanera, tutto ciò che era abusivo e che era stato costruito per non perdere il Mondiale del ’98, vale a dire due costruzioni all’ingresso una delle quali adibita a sala giuria ed un’altra a sala stampa, è stato abbattuto in seguito all’intervento del Movimento Cinque Stelle. Ulteriore precisazione: avevamo precedentemente provato a recuperare a nostre spese la vecchia scuola materna di Santa Caterina, purtroppo non più assemblabile in altro loco viste le pessime condizioni in cui si trovava. Allestimmo le due costruzioni in maniera minimale, utilizzando cubetti autobloccanti per risparmiare. Non erigemmo due casette che magari oggi sarebbero ancora lì, poiché non era quello il nostro obiettivo, ma due strutture provvisorie. Di quale abusivismo stiamo parlando? E tutto questo lo facemmo unicamente, ribadisco, per non perdere il Mondiale 98: ci fu la diretta Eurosport delle due manches, oltre ad un filmato di quattro minuti che presentava l’evento ed illustrava le bellezze di Asti. Il tutto a titolo completamente gratuito».
Le altre costruzioni che sorgevano sull’impianto?
«Bar, tribuna cronometristi e servizi igienici sono ancora su nei terreni del crossodromo, in quanto “sanati” a seguito del pagamento di un condono. Pertanto abusivismo zero. Riguardo invece alla rumorosità ci sono le misurazioni dello Studio Pisani di Torino, top nel settore, uno dei più qualificati d’Italia. Risultiamo abbondantemente sotto i limiti: le misurazioni in oggetto fanno parte della documentazione che a suo tempo fornimmo all’allora Giunta guidata dal Sindaco Brignolo. Quindi al signor Baldizzone chiedo di fornire informazioni esatte quando parla: in dieci anni non ho mai sollevato nessun problematica. Sto, anzi stiamo, cercando di fare il possibile e l’impossibile per riaprire Valmanera e non ci rassegniamo. Probabilmente è colpa nostra l’aver investito tutti i soldi che prendevamo nel miglioramento del circuito, portandolo alla qualifica di prima categoria super da terza categoria qual era. In quarant’anni di attività abbiamo allestito dieci prove di campionato del mondo: la pista di Valmanera oltre ad essere vanto della nostra città è stata fiore all’occhiello della Regione e continua ad essere conosciuta ed apprezzata in ambito mondiale».
Infine il Sic, nel quale il circuito è compreso.
«Presto detto. Qualcuno a Bruxelles, sicuramente molto preparato, ha delimitato l’area di un Sic, ossia un sito di interesse comunitario, comprendendo all’interno dello stesso anche il circuito di Valmanera perché noi non eravamo a piano regolatore. Tutto qui. Però da quel Sic che è immenso e dove insistiamo per lo 0,047 %, cioè il nulla, noi pensiamo che la zona del circuito sia estrapolabile. Identica situazione verificatasi ad Avigliana, dove è stata estrapolata una parte dell’area di un Sic. Quindi non è che non si possa fare nulla, anzi».
Fin qui Crosetti. Attendiamo gli sviluppi della situazione, che sicuramente non mancheranno.
Nelle foto: una veduta dall’alto dell’impianto crossistico di Valmanera; Gippy Crosetti, “anima” e braccio operativo della pista.