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Quando Lorenzo Sonego, stella torinese del tennis, vinceva l’open ad Asti

Il neo trentatre al mondo vinse alle Antiche Mura contro Civarolo in finale

Quando Lorenzo Sonego, stella torinese del tennis, vinceva l’open ad Asti

In questi giorni, il tennista torinese Lorenzo Sonego, classe 1995, è entrato nella storia del tennis per gli ultimi risultati ottenuti. Noi lo ricordiamo nel giugno 2014 quando giocò ad Asti. Bel successo del torinese Lorenzo Sonego (2.3 della Stampa Sporting) nell’Open Antiche Mura. In finale aveva superato in due set l’astigiano Matteo Civarolo (2.3) per 6-3 6-4. In semifinale aveva piegato sempre in due set Lorenzo Cannella, altro tennista astigiano di ottimo valore e classifica 2.3. Un Cannella che a fianco di Civarolo ha conquistato il titolo di doppio battendo il tandem Bella/Giovannini in due frazioni (6-4 7-5). «Ero giudice arbitro e mi ricordo che la finale fu giocata al mattino in quanto al pomeriggio partiva per Napoli, dove avrebbe sostenuto l’esame di maturità – racconta il collega Paolo Cavaglià – L’exploit di Sonego si concretizza quest’anno. Vince il titolo di campione italiano assoluto di tennis a Todi in Umbria, battendo in finale Andrea Arnaboldi con il punteggio di 6-4 6-3 a un anno esatto di distanza dal suo primo titolo Atp. Infine l’Atp di Vienna gli ha regalato qualcosa di inatteso, specialmente perché lui da lucky loser non aveva di certo in programma il raggiungimento di una finale di un torneo 500 sul cemento e meno che mai di battere il n°1 del mondo Novak Djokovic nei quarti (il settimo azzurro a sconfiggere il n°1 del ranking nella storia). A battere il migliore al mondo erano riusciti Corrado Barazzutti contro Ilie Nastase, due volte Adriano Panatta contro Jimmy Connors, Gianluca Pozzi contro Andrea Agassi, Filippo Volandri contro Roger Federer e Fabio Fognini contro Andy Murray». A Vienna Sonego dopo aver battuto Djokovic ha superato la prova del 9 battendo in semifinale Daniel Evans e poi in finale, pur perdendo, ha reso la vita difficilissima ad Andrey Rublev. Lorenzo Sonego è in una nuova dimensione, numero 33 Atp (è retrocesso di una posizione alcune ore fa). E’ un tennista completo. L’aspetto mentale, specie in uno sport come quello con racchetta e pallina, è estremamente importante e anche nella finale persa l’approccio è stato quello giusto. Deve molto al suo maestro/coach: Gipo Arbino, riconosciuto quale capofila di una categoria che determina il destino agonistico dei nostri giovani aspiranti campioni. Arbino, in oltre 30 anni di carriera, ne ha portati molti ad esprimere il massimo del proprio potenziale. Alcuni sono entrati nelle sfere del tennis internazionale, basti pensare a Stefania Chieppa, Silvia Disderi, Antonio Gramaglia, ad Alberto Giraudo, talento torinese che per anni Arbino ha tenuto sotto le proprie ali e capace di vincere in carriera due futures nonché esprimere un gioco di gran livello, quello che lo ha fatto entrare nei migliori 500 giocatori del mondo, ed oggi Lorenzo Sonego che gli dice: «Ti devo molto maestro, perché solo tu hai creduto in me, anche quando giocavo male. Un grande grazie». Ora è tra i migliori giocatori italiani: Fabio Fognini, Matteo Berrettini e i due “ragazzini” fenomenali di 18 anni: Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Speriamo di vedere Sonego ancora salire nel ranking. Finalmente anche il Piemonte ha un nuovo campione. L’ultimo di altissimo profilo fu Gianni Ocleppo.

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