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Quel lungo filo rosso dell'atletica astigiana
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Quel lungo filo rosso dell'atletica astigiana

Pare che il termine "Veterano" non abbia un favore condiviso in modo assoluto anche se nella sua originaria terminologia, il significato non sempre sta ad indicare anziano, bensì di

Pare che il termine "Veterano" non abbia un favore condiviso in modo assoluto anche se nella sua originaria terminologia, il significato non sempre sta ad indicare anziano, bensì di un'età che ha consentito l'acquisizione di esperienza, capacità e saggezza. Ma, come già accennato, non tutti sono d'accordo e così sempre più frequentemente ci si affida a termini di lontane origini come "evergreen" o "master". A ben pensarci non è che la cosa abbia poi tutta questa importanza, in quanto il vero valore di chi continua a fare attività agonistica anche in età un tempo del tutto sconsigliabili, è proprio quello di avere voglia e testa per provarci.

Considerazioni che vengono in mente quando si dà uno sguardo ai risultati dei recenti campionati italiani master di atletica leggera, dove gli inossidabili della Vittorio Alfieri hanno raccolto medaglie a grappoli con nomi che da decenni ricorrono nelle cronache sportive astigiane, dal senior Luciano Mazzetto al mai domo Ugo Vogliotti, dal sempre rimbalzante Piercarlo Molinaris, alle girls Francesca Juri e Bruna Spano che pare abbiano fatto il classico "patto col diavolo".

Non vorrei azzardare ipotesi fasulle e un po' troppo fantasiose, ma c'è da chiedersi se non sia l'atletica, al pari di ben poche altre discipline che dalle nostre parti hanno sempre registrato una certa fortuna, come bocce e sferistica varia, che portano con sé germi di qualità e longevità inusuali e che consentono di avere in campo contemporaneamente i grandi protagonisti del passato e le promesse di grande livello dell'oggi (vogliamo citare, un po' a caso, Massobrio, Bramafarina, Kone, Lano) seguendo il corso di uno straordinario filo rosso che il tempo non è mai riuscito a spezzare, dai tempi -? ormai è quasi un secolo ?- di Valeriano Pompeo Arri ed Emilio Alciati, passando poi per Guido Bologna ed i magnifici del secondo dopoguerra. Può darsi che siano solo pensieri in libertà, ma poiché la carta canta, forse c'è anche qualcosa di più.

Paolo Monticone

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