Il Rettore Nicoletta Sozio. «Non è possibile in una città di Palio non avere una palestra adeguata alle necessità di sbandieratori e musici e da utilizzare per manifestazioni di grande rilievo»
«Abbiamo preferito non rischiare. La festa del nostro Rione prevedeva eventi che in caso di maltempo non sarebbero stati proponibili neppure installando adeguati ripari e coperture. Riguardo invece al campionato regionale degli sbandieratori, qualche sassolino dalla scarpa desidero togliermelo. Abbiamo curato lorganizzazione nei minimi particolari, attrezzandoci per ospitare delegazioni numerose comprendenti atleti, familiari ed amici. Ci siamo subito trovati ad affrontare un ostacolo legato alla non idoneità del campo di gara che avevamo previsto, vale a dire quello di via Testa. Con i ragazzi e i membri del Comitato abbiamo però individuato una soluzione alternativa, il cortile interno della Casa Madre degli Oblati di San Giuseppe. A questo proposito il mio grazie va a don Roasio per il suo attivo interessamento».
Soluzione che, in virtù del previsto peggioramento della situazione meteo, è però stata accantonata…
«E così, – prosegue Nicoletta Sozio – ma anche questo ulteriore imprevisto lo avremmo superato trovando una palestra idonea, per dimensioni, altezza, capienza e sicurezza in grado di ospitare la gara. Due le strade percorribili al riguardo, rappresentate dal palazzetto di via Gerbi e dal Palasanquirico di via Torchio. Nostra intenzione era far svolgere i regionali al coperto.
Purtroppo è subentrato un inatteso problema, legato al possibile danneggiamento del parquet provocato dagli stivaletti degli sbandieratori durante le loro esibizioni. Nel caso, quantificato un eventuale danno, vi sarebbe stata una successiva richiesta pecuniaria al mio Rione, organizzatore della manifestazione. Lassessore al Palio avrebbe voluto che i ragazzi in gara, al posto dei classici stivaletti, utilizzassero normali scarpe da ginnastica. Proposta del tutto inaccettabile».
Conclusione?
«Ho fatto e abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità, ma di fronte alle continue problematiche è apparso inevitabile dire basta».
Rinvio a quando?
«Nessun rinvio. Non intendiamo più organizzare la gara. Un peccato, certo, ma vogliamo far capire quanto sia difficile ad Asti sviluppare iniziative di una certa portata. Sono delusa e amareggiata – termina Nicoletta Sozio – darsi da fare, impegnare gente, spendere tempo e soldi non è servito proprio a nulla. Non è possibile in una città di Palio non avere una palestra adeguata alle necessità di sbandieratori e musici e da utilizzare per manifestazioni di grande rilievo».
Massimo Elia