La situazione emergenziale che stiamo vivendo, legata alla pandemia di Covid-19, ha pesantemente condizionato anche il panorama ippico e di riflesso il mondo dei Palii. Si procede nell’incertezza, tra spostamenti di data (rinvii) e, purtroppo, anche annullamenti di eventi. Con Silvano Mulas, detto Voglia (la cui monta in Torretta è stata ufficializzata nel pomeriggio di venerdì scorso, nella foto la dirigenza al gran completo in scuderia), fantino nato in Sardegna ma da diversi anni residente ad Asti dove ha messo su famiglia, affrontiamo il discorso sugli accadimenti trascorsi e su ciò che (presumibilmente) avverrà.
«Stiamo vivendo dal febbraio 2020 – afferma Mulas – una situazione quasi irreale. Avevo programmato una stagione incentrata in gran parte sui Palii, un mondo che amo da sempre pur avendo iniziato la mia carriera con le corse in ippodromo. E’ andata in modo diverso dal previsto. Gli eventi palieschi 2020 sono saltati, fatta eccezione per Buti, mentre in ippodromo le crse hanno avuto svolgimento a porte chiuse».
Il pubblico non ha così potuto applaudire le tue numerose imprese….
«Purtroppo no. Ho archiviato un anno complessivamente positivo dal punto di vista dei risultati, conquistando numerose vittorie. Con il rammarico però di non aver potuto apprezzare l’entusiasmo del pubblico ed il clima che lo stesso riesce a creare».
Hai vinto corse anche montando cavalli di scuderie astigiane?
«Certo, ed è stata per me una soddisfazione particolare. Io trascorro le mie giornate lavorando in scuderia da Mario Arri, con il quale è venuto a crearsi un rapporto di amicizia fantastico e gli devo davvero tutti i miei ringraziamenti. Ho vinto montando cavalli di Federico, il figlio di Mario, e correndo con i purosangue della scuderia di Enrico Stocco e Beatrice Riverditi. Momenti indimenticabili. Inoltre, da astigiano come ormai mi reputo, mi fa molto piacere avere in scuderia da Mario un soggetto vincente appartenente a Davide Terzuolo Semenzato».
Guardiamo, in prospettiva ottimistica, ai Palii 2021. Hai già ingaggi consolidati ed altri in via di perfezionamento?
«Certo. Ad Asti difenderò nuovamente i colori del mio Borgo, la Torretta, dopo l’esperienza poco fortunata del 2019 (finale non disputata per un problema fisico accusato dal mezzosangue Tiepolo, n.d.r.). Lo farò con grandissime motivazioni. A Fucecchio ho discorsi avviati con alcune dirigenze, mentre a Piancastagnaio credo non sia un mistero la mia vicinanza alla Contrada Castello».
Legnano?
«Ho chiuso il mio rapporto con San Martino, Contrada che ha deciso di puntare su un altro fantino. Resta scoperto soltanto un posto, alla Flora, e chissà. Vedremo».
Più d’una voce però ti vede proprio in rossoblu a Legnano nel prossimo Palio.
«Contatti ce ne sono stati, è innegabile. Diciamo che La Flora è una possibilità, magari anche qualcosa in più».
Siena? Capitolo chiuso?
«E’ un po’il mio sogno tornarci. Le dirigenze non mi hanno certo dimenticato e con alcune conservo buoni rapporti. Vivo lontano da Siena ma mi preparo con scrupolo e se arriverà una chiamata mi farò trovare pronto. Sarà importante l’effettuazione delle prove di addestramento a Monteroni, Mociano e Monticiano. Gli eventuali sviluppi che matureranno, per quanto mi riguarda, andranno valutati con attenzione».
Chiudiamo con Asti e la Torretta: obiettivi e proponimenti?
«La Torretta è casa mia. Con il Rettore Perosino, la dirigenza ed il Borgo tutto procede al meglio. In Piazza Alfieri, se il Palio si correrà, sarò in prima linea. La vittoria ad Asti manca nel mio “palmares” personale e rappresenta per me un tassello importante. Ancor più se ottenuto in biancorossoblu».
Ultimissima: se ti dico Vanadio da Clodia che cosa mi rispondi?
«Tutto il bene possibile. E’ un cavallo forte in cui credo molto. Non penso serva aggiungere altro».