Latteso confronto tra Silvio Basso e Michele Gandolfo, aspiranti alla successione di Enzo Clerico nella carica di Capitano del Palio, ha fornito spunti interessanti agli addetti ai lavori presenti
Latteso confronto tra Silvio Basso e Michele Gandolfo, aspiranti alla successione di Enzo Clerico nella carica di Capitano del Palio, ha fornito spunti interessanti agli addetti ai lavori presenti a Palazzo Civico sulle linee programmatiche che i due vorrebbero sviluppare qualora dovessero essere eletti. Lincontro, moderato dallassessore alla cultura Massimo Cotto ed organizzato dal Collegio dei Rettori presieduto da Pier Paolo Verri, ha vissuto una fase introduttiva durante la quale Cotto ha stuzzicato i due candidati chiedendo loro di esporre le motivazioni per le quali il rivale non avrebbe dovuto essere votato.
Basso ha risposto in questo modo: «Gandolfo non dovrebbe essere votato perchè è giovane, ha il futuro dalla sua parte, e negli anni a venire avrà tutto il tempo per ricoprire questa prestigiosa carica.» La risposta di Gandolfo: «Basso non dovrebbe essere votato perchè non si lascia il Gruppo del Capitano a due mesi dal Palio, come lui ha fatto, per entrare a far parte della commissione tecnica e in seguito presentare domanda per diventare Capitano.» Abbiamo provato, a nostra volta, a toccare un paio di argomenti e di situazioni temi di discussione in ambito paliesco, domandando a Basso di spiegare perchè quando era Magistrato (nel 2014) avesse firmato la sanzione di tre anni inflitta a Chiavassa, salvo poi dirsi favorevole, in caso di sua elezione, ad un annullamento di tutte le squalifiche.
«Si, ho firmato per la sanzione a Chiavassa – ha risposto Basso – ma in merito larticolo del Regolamento dice che è il Capitano, sentito il Magistrato, a decidere. In quel caso io non ero daccordo a squalificare Chiavassa, ma il Capitano aveva deciso diversamente ed io mi sono adeguato alla volontà della maggioranza.» A Gandolfo abbiamo invece chiesto di spiegare se fosse vero che durante i tre anni del mandato di Clerico le figure dei Magistrati e dei Cavalieri siano state succubi del decisionismo del Capitano. «Penso – è stata risposta di Gandolfo – che quando due persone, nella fattispecie il sottoscritto ed il Capitano, e con loro tutto il gruppo condividono la stessa idea di Palio non si tratti di essere succubi, ma semplicemente di viaggiare in sintonia e voler andare verso lo stesso obiettivo.»
In seguito i due candidati hanno risposto alle domande dei Rettori presenti al confronto, meglio delineando le loro posizioni. Basso si è detto pronto ad introdurre novità riguardo alla figura del Capitano… «Non è necessaria la partecipazione del Gruppo a tutti gli eventi organizzati dai Comitati.» Idea contraria quella di Gandolfo, sulla scia di quanto sviluppato da Clerico. «Il Capitano ed il suo Gruppo sono tenuti a partecipare alle varie iniziative proposte da Borghi, Rioni e Comuni, come recita il Regolamento.» Data dellelezione del Capitano quella di lunedì 14 dicembre, nella serata in cui è stato convocato lultimo Consiglio del Palio del 2015.