Grande, grandissimo Simone Mereu, per il secondo anno consecutivo dominatore del Palio di Fucecchio con indosso il giubbetto della Querciola. L'edizione 2015 della corsa, svoltasi nella
Grande, grandissimo Simone Mereu, per il secondo anno consecutivo dominatore del Palio di Fucecchio con indosso il giubbetto della Querciola. L'edizione 2015 della corsa, svoltasi nella "buca" in una giornata dal clima variabile (continue alternanze di sole e nuvole) al cospetto di un pubblico caldissimo e numeroso, è stata caratterizzata da una mossa di durata chilometrica nella prima batteria alla quale prendevano parte Borgonovo (fantino Siri), Querciola (Mereu), San Pierino (Coghe), Massarella (Zedde), Ferruzza (Atzeni) e Botteghe (Murtas).
Quest'ultima Contrada partiva di rincorsa. Il primo intoppo della giornata (alias preziosi minuti perduti) era determinato dall'attento controllo mirato ad evitare che i fantini portassero speroni o chiodi per stimolare gli animali in maniera non consentita. Ad essere beccato era Andrea Coghe, autore di una furbata assolutamente evitabile. Estenuanti le successive fasi della mossa, con Bircolotti che faceva di tutto per dare una partenza accettabile. Dopo quattro "false" ed un paio di richiami a Murtas che tardava a buttarsi dentro era buona la quinta. Giuseppe Zedde (Massarella) con il suo Rihajd andava in testa in tutta tranquillità e controllava la corsa con facilità irrisoria.
Quasi sotto traccia, ma con una specie di missile sotto il sedere, si muoveva alle sue spalle Simone Mereu, che portava in finale Tavel Pontadour per la Querciola. Terza posizione per Ferruzza, con Giovani Atzeni su Narcisco, e quarta per Andra Coghe (San Pierino) su Quisario. Escluse dalla finale le rivali Botteghe (Murtas, su Questione d'Amore) e Borgonovo (Siri su Sa Borghesa). Se la prima batteria aveva originato tanti problemi alla mossa, la seconda andava via in un niente. Al canapo Porta Raimonda (Mari), Porta Bernarda (Migheli), Samo (Ricceri), Cappiano (Enrico Bruschelli), Torre (Giosuè Carboni) e Sant'Andrea Pusceddu), che partiva di rincorsa.
"Bighino" al primo abbozzo di schieramento dei cinque alla corda, partendo da molto distante, si buttava dentro. Cadeva il Mari a metà del primo giro, ma il suo Nanneddu completava da scosso le due tornate con grande autorevolezza, guadagnando la finale. Insieme alla Raimonda si qualificavano per l'atto conclusivo la Torre, col mezzosangue Oscar Sauro, Cappiano, con Nottifrimmesmai, e Sant'Andrea, con Quercino. Restavano fuori Porta Bernarda (Migheli su Bovskaja da Clodia) e Samo (Ricceri su Dijb). La prima chiamata al canapo da parte di Bircolotti per la finale arrivava alle 19. Due le accoppiate rivali alla partenza Torre/Massarella e Ferruzza/Cappiano. Proprio Cappiano (Enrico Bruschelli) veniva chiamato alla rincorsa. Ed iniziava la "sarabanda" delle false partenze.
Col passare dei minuti andava inasprendosi la situazione tra Torre e Massarella, che arrivavano più volte al contatto e allo scontro. Carboni metteva tensione allo Zeddino, e si beccava due richiami da Bircolotti. Impossibile trovare l'allineamento. Cappiano marcava da lontano Ferruzza, mentre tra Torre e Massarella la tensione saliva alle stelle. Il mossiere si rendeva conto che mai e poi mai si sarebbe riusciti ad andare via con questo schieramento e chiedeva la seconda busta. Quelli di Cappiano non gradivano perchè in questo modo avrebbero perso la rincorsa. Ma la sorte talvolta sa essere beffarda e anche la seconda busta prevedeva Cappiano fuori dalle corde. Carboni continuava ad andare a cercare lo Zedde.
Tra le opposte fazioni animi caldissimi. Alle venti e otto minuti, alla prima parvenza di allineamento decente, l'ormai esasperato Bircolotti abbassava. Carboni completava il suo lavoro alla perfezione estromettendo dalla corsa Massarella. Finale a sei. Mereu era spettacolare al via, prendendo il comando con prontezza e mostrando grande determinazione nel rispondere al primo attacco portatogli da Cappiano. Il formidabile cavallo della Querciola pareva volare, scrollandosi di dosso dopo un giro Cappiano e andando a trionfare con merito. Mereu pareva non crederci, Bruschelli si faceva beffare sul palo da Atzeni. Quarta era Porta Raimonda col Mari, quinto Sant'Andrea (Pusceddu) e sesto San Pierino (Coghe). La festa della Querciola poteva iniziare, anzi continuare…
Massimo Elia