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Storia dei Galletti: l’ultimo capitolo, dal 2010 al 2020

La promozione in Serie D, il secondo posto con mister Stefano Civeriati e la nascita dell’ASD Asti dopo annate complesse

Storia dei Galletti: l’ultimo capitolo, dal 2010 al 2020

Il ritorno in Serie D, il fallimento e un nuovo capitolo della storia come ASD Asti. Nel 2010 per i galletti arriva finalmente il tanto atteso ritorno in “D” dopo un’assenza nella massima divisione del calcio dilettantistico durata ben 13 anni. La squadra allenata da Marco Fornello vince il girone B con quattro punti di vantaggio sulla Novese. Durante l’andata ottiene ben 12 vittorie in 15 partite, mentre nel ritorno le cose vanno meno bene anche a causa dei numerosi infortuni. L’Asti occupa tuttavia la vetta della classifica dalla prima giornata all’ultima. Era dal lontano 1955 che non vinceva un campionato con i colori della città.

L’ultimo piazzamento di rilievo l’Asti del presidente Piacenza lo ottiene nel 2011, quando si classifica secondo nel girone A di Serie D a pari punti (73 dopo 38 partite) con il Saint-Christophe, poi Vallée d’Aoste, e alle spalle del promosso Cuneo. L’allenatore è Stefano Civeriati, ex centrocampista dell’Inter nato a Tortona il 7 ottobre 1966. I galletti accedono quindi ai playoff, ma il 15 maggio perdono in casa (0-1) ad opera dell’Aquanera, compagine alessandrina. Fra i giocatori biancorossi, annata da incorniciare per il bomber Daniele Nohman, autore di ben 21 reti in campionato. In dirigenza, oltre alla triade, compaiono gli alessandrini Massimo Colla e Alessandro Baistrocchi. Nella stagione successiva l’Asti evita invece i playout grazie agli undici punti di vantaggio fatti registrare nei confronti dell’Albese. I langaroli retrocedono così in Eccellenza, ed è il capolavoro di mister Fabio Fossati, subentrato a Civeriati a stagione in corso. Nel luglio del 2012 comincia una nuova era per la dirigenza dei galletti: dopo ben 24 anni alla guida della società, Gianmaria Piacenza passa la mano, e diventa presidente Pier Paolo Gherlone. Inizio con risultati non certo lusinghieri, ma nel 2013 la formazione allenata da Nicola Ascoli (subentrato a Massimo Venturini dopo appena due giornate di campionato) e dal vice Enrico Pasquali si salva al termine della doppia sfida dei playout con il Tortona Villalvernia (0-0 al “Fausto Coppi” prima e al “Censin Bosia” poi) grazie al miglior piazzamento in graduatoria fatto registrare nei confronti dell’undici alessandrino. Nel 2014 l’Asti chiude a metà classifica assieme alla Novese ma con gli scontri diretti a favore, mentre un anno dopo evita i playout nell’ambito di una Serie D più quotata rispetto a quella delle annate precedenti. Stiamo parlando infatti della quarta categoria nazionale dopo l’abolizione della “C2”.

A partire dall’autunno del 2013, le difficoltà economiche della nuova società cominciano però a farsi sentire non poco, e per due brevi periodi la presidenza viene assunta da Pier Giulio Porazza prima e da Lillo Di Franco poi. Il 10 maggio 2015, comunque, l’Asti Calcio resta in Serie D arrivando quasi a metà classifica. Il merito, fra l’altro, è dell’allenatore calabrese Nicola Ascoli, che anche nel corso della stagione 2014-2015 ha saputo tenere i galletti molto uniti mantenendoli nella categoria a loro più consona. Sul campo, l’undici biancorosso ottiene quindi il diritto di giocare in “D” per il sesto anno consecutivo, ma nel mese di agosto viene escluso dal campionato di competenza per aver presentato la fideiussione oltre i termini previsti. Il sodalizio di via Ugo Foscolo è ammesso poi in Promozione, e durante l’annata 2015-2016 sono ben tre i presidenti che, dal 13 ottobre al 30 gennaio, succedono a Gherlone, vale a dire Marco Boggero, Paola Tona e Ivan Mercurio. Quest’ultimo si dimette a fine agosto 2016. E’ Giovanni Catarisano (classe 1988) a sostituirlo come massimo esponente del club biancorosso. Raggiunta la salvezza (sotto la guida del tecnico astigiano Enrico Pasquali) il 22 maggio 2016 grazie al 3-0 ottenuto al “Censin Bosia” nel match con il Cit Turin, valevole per i playout, l’Asti Calcio F.C., penalizzato di tre punti, si classifica all’ottavo posto nel 2017 con in panchina Simone Merlo, residente a Pavia e “secondo” al Tritium in Lega Pro nella stagione precedente.

Il club viene dichiarato però fallito il 6 luglio dello stesso anno, ma un mese prima (era il 9 giugno), nei locali dell’impianto sportivo “Sandro Salvadore” di via Fregoli, aveva gettato le basi il progetto di collaborazione con il Colline Alfieri Don Bosco. Era già nata quindi una nuova società, denominata “Alfieri Asti” e guidata da Ignazio Colonna con Nino Di Maria presidente onorario. Sul logo del nuovo sodalizio viene inserito, e figura tuttora, il numero 5, quello della maglia indossata da Luca Marinielli, difensore centrale del Colline Alfieri Don Bosco deceduto in un incidente stradale nel maggio del 2015 a soli 17 anni. Quinta in Eccellenza nel 2018 sotto la guida di Davide Montanarelli, allenatore biancorosso nella stagione 2020-21 per il quarto anno consecutivo, la massima società calcistica della nostra città, diventata nel frattempo “ASD Asti”, si classifica al secondo posto l’anno dopo a pari merito con il Canelli S.D.S. 1922, ma nella sfida unica al “Piero Sardi” subisce il gol del pareggio nei minuti di recupero della ripresa. L’incontro finisce 1-1 anche dopo i tempi supplementari, e ad accedere agli spareggi sono gli spumantieri essendo usciti vittoriosi da entrambi gli scontri diretti della stagione regolare (2-1 al “Censin Bosia” e 2-0 al “Sardi”). Il club della Valle Belbo era nato nel 2018 dalla fusione tra il Canelli 1922 e il San Domenico Savio Rocchetta Tanaro. Dopo la ventunesima giornata del campionato di Eccellenza 2019-20, l’ASD Asti è in piena zona-playoff, ma l’attività viene poi sospesa definitivamente in seguito all’emergenza sanitaria legata al coronavirus.

Gianni Truffa

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