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Tommaso Dapavo, il giovane numero 10 dei “Leoni”

Nel Monferrato Rugby che dà la sensazione di aver ingranato le marce alte e intrapreso un ambizioso cammino verso i vertici del Girone A del campionato di Serie B brilla la “linea verde”

Nel Monferrato Rugby che dà la sensazione di aver ingranato le marce alte e intrapreso un ambizioso cammino verso i vertici del Girone A del campionato di Serie B brilla la “linea verde”, emblema di un progetto di crescita del settore giovanile che il sodalizio presieduto da Enzo Carafa ha sposato con impegno e convinzione da anni. I frutti, tangibili, sono evidenti e manifestati a chiare lettere dalla presenza in prima squadra di molti atleti cresciuti nel vivaio dei “leoni”. Fra coloro i quali scendono in campo stabilmente in “B” brilla la stella di Tommaso Dapavo, apertura-centro di qualità, autore, fra l’altro, della prima meta stagionale del Monferrato, nella sfortunata sfida interna contro il Rovato. Un numero 10 del 2001 che rappresenta certamente il presente e il futuro del club.

Tommaso, dopo tutte le trafila giovanili sei ormai una certezza della prima squadra. Come valuti questo avvio di campionato?

In effetti ho svolto il mio intero percorso rugbystico con la maglia astigiana, ed è un onore essere ora parte della prima squadra. Il mio esordio tra i grandi è avvenuto due stagioni fa, poi lo stop per la pandemia e nel 2021-22 sono già sei le mie presenze in serie B. Il campionato è partito in salita: abbiamo affrontato immediatamente tre squadre attrezzate per vincere il Girone, noi al contempo avevamo la necessità di smaltire la ruggine dettata dal lungo stop per il Covid e dovevamo completare l’inserimento dei nuovi. nelle ultime settimane sono arrivati risultati soddisfacenti, che confermano la maturazione del gruppo.

Come è nata la tua passione per la palla ovale?

In realtà nessuno dei miei genitori ha giocato o conosceva bene il rugby, mia mamma però a cinque anni mi fece provare questo sport, che mi ha immediatamente appassionato. A testimoniare quanto sia cresciuto il movimento astigiano, ci sono i risultati delle giovanili. Quando ho iniziato le squadre partecipavano ai tornei regionali, oggi le nostre Under 15, 17 e 19 sono tutte in grado di competere ad alto livello, nell’Elite.

Quanto è importante avere al tuo fianco atleti di qualità come Grassotti?

Per una squadra che ha elementi giovani come la nostra il carisma di Mimmo (Grassotti, ndr) e di Martin Caffe è fondamentale. Sono guide preziose per noi e ci aiutano a migliorare giorno dopo giorno.

Se pensi al passato, quali sono le figure che più hanno favorito la tua crescita sportiva?

Ho cambiato molti coach, tutti preparati. Ricordo bene Luca Gubinelli, con cui conquistammo la promozione nel Girone Elite. Se devo citare un tecnico particolare dico “Lupo” Franchi, attuale trainer della prima squadra. E’ stato ed è prezioso nella mia crescita come atleta.

Questo Monferrato può ancora sognare il salto di categoria?

La nostra priorità è vincere tutte le gare che ci mancano per finire l’andata, poi arriveranno gli scontri diretti. Dovremo sperare in qualche passo falso di squadre che finora viaggiano forte, ma lotteremo a testa alta.

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