“I dilettanti giocano per divertirsi quando fa bel tempo. I professionisti giocano per vincere in mezzo alla tempesta”. In queste poche righe c’è tutta l’essenza di Vasile Mogos. Formidabile atleta di origine romena, cresciuto a San Damiano e sbocciato con la maglia dei galletti dell’Asti Calcio in Eccellenza e Serie D, per poi volare tra i professionisti. La sua è una storia di sogni, resilienza, determinazione e disciplina. Unite a un fisico fuori dal comune e a una dote impareggiabile, quella dell’umiltà. Nell’imparare dai grandi del calcio, nel tenere a cuore, oggi più di ieri, gli affetti del passato, mantenendo un “dna” costante e ben delineato, calcando i campi di periferia o quelli professionistici. Il cammino verso la gloria di Vasile, scandito da tappe tappe prestigiose, come Ascoli, Reggiana, Crotone, Cremonese e Chievo Verona, caratterizzato come è giusto che sia anche da qualche pit stop inatteso a rendere più intrigante la trama di una biografia sportiva di successo, lo porta ora a gioire per un punto di arrivo straordinario. Mogos, in forza al blasonato Cluj, ha ricevuto nei giorni scorsi la straordinaria notizia della convocazione a Euro 2024, dove difenderà i colori della Romania (che ha esordito alla grande contro l’Ucraina). Un grande orgoglio per l’uomo, da poco diventato padre di una bella bambina, e l’atleta, ma anche per i molti astigiani che lo stimano e ne hanno seguito il percorso.
Tra di loro figura certamente Remo Turello, anima pulsante dell’Asti Calcio per tante stagioni al fianco di Gianmaria Piacenza e Piero Chiesa, che ricorda alcuni aneddoti legati al suo legame con il terzino sandamianese. «In molti anni di calcio ho potuto ammirare tanti atleti di talento, ciò che però ha fatto la differenza per Vasile è stata certamente la determinazione – racconta l’ex dirigente biancorosso – Ricordo come lui e Amedeo Celeste avessero vestito la maglia della Rappresentativa Nazionale di Serie D rendendo i galletti l’unica squadra con due calciatori in rosa, a dimostrazione della qualità dei due ragazzi. A vent’anni mi diceva che avrebbe voluto vestire la maglia della Nazionale e ha sempre sottolineato come sentisse giusto inseguire questo sogno per il suo Paese di origine, la Romania».
Quando è arrivata la prima convocazione, Turello ha ricevuto una sorpresa: «Mogos, poco dopo aver esordito in Nazionale, è venuto a trovarmi e mi ha donato la sua maglia con una dedica, “A mio papà Remo”. Non nego che mi sono commosso, tra le più grandi soddisfazioni nel mio percorso nel calcio c’è il legame che si crea con molti ragazzi che hanno vestito la divisa dei galletti, e Vasile è certamente uno di quelli». La notizia della partecipazione a Euro 2024 è stata accolta con gioia e ironia da Remo: «Mi ha scritto immediatamente dopo aver ricevuto questa grande news – ricorda Turello – Oltre alla soddisfazione condivisa gli ho scritto di procurarmi due biglietti omaggio per la finale degli Europei Italia-Romania e lui, scherzosamente, mi ha comunicato che nel caso di una finale del genere mi pagherà anche un elicottero per recarmi allo stadio. Sono molto felice per lui e per la sua famiglia. Oltre agli azzurri, seguirò con simpatia e affetto Vasile e la sua Nazionale», chiosa l’ex direttore.
Se tra coloro i quali hanno seguito i primi passi di Vasile Mogos in biancorosso figura certamente mister Paolo Rossi, il primo a dargli enorme continuità, per poi consegnarlo a Enrico Pasquali in Juniores, l’esordio tra “i grandi” del laterale è segnato dalla fiducia riposta in lui da Marco Fornello, con cui il nazionale romeno ha conquistato la promozione in Serie D. La grande intuizione di posizionare “Vasi” nel ruolo di fluidificante destro è merito di Stefano Civeriati, tecnico che con Alessandro Sala in qualità di vice, Luca Agoglia come preparatore atletico e Sergio Tabbia come preparatore dei portieri ha portato l’Asti a sfiorare la promozione in Serie C. Erano i galletti della triade, del direttore Tony Isoldi e dei dirigenti alessandrini Colla e Baistrocchi.
L’ex calciatore di Inter e Vicenza ci racconta come è venuto a conoscenza della partecipazione del suo ex atleta a Euro 2024: «Ho ricevuto questo messaggio: “Mister, amico mio, avevo piacere di dirti che andrò in Germania con la mia Nazionale. Sei stato e sarai per sempre parte della mia ispirazione per giocare e continuare a farlo, per questo ti ringrazio! Ti abbraccio forte, ti prego di tifare anche un po’ per la Romania”. Che dire, non c’è nulla di più gratificante nell’essere ricordato con tanta stima da un calciatore. Mi sono commosso».
Un sogno che si avvera, ma che non nasce per caso e ha radici solide: il cuore di tanti astigiani a Euro 2024 batterà anche per Vasile Mogos, un atleta speciale ma soprattutto un ragazzo con doti umane impareggiabili.