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Attualità

Il Comune vende l'alloggio:
200mila euro per coprire il debito

Il sindaco Ivana Mussa esprime soddisfazione per la positiva risoluzione dell’alienazione di un immobile che ha fruttato 200 mila euro, indispensabili per continuare a corrispondere le rate del debito con la Cassa depositi e prestiti. Le note vicende giudiziarie inevitabilmente si ripercuotono sull’ordinaria amministrazione di un piccolo centro che è chiamato a restituire 1,5 milioni di euro per i sette mutui animali accesi tra il 2002 ed il 2006 dall’allora giunta guidata da Lucia Allara…

"Una provvidenziale boccata d’ossigeno per le depauperate casse comunali". Così l’amministrazione guidata dal sindaco Ivana Mussa ha commentato la positiva risoluzione dell’alienazione di un immobile a Torino che ha fruttato 200 mila euro, indispensabili per continuare a corrispondere le rate del debito con la Cassa depositi e prestiti. Le note vicende giudiziarie inevitabilmente si ripercuotono con l’ordinaria amministrazione di un piccolo centro che è chiamato a restituire 1,5 milioni di euro (erano 1,2 milioni maggiorato da interessi e spese accessorie) per i sette mutui animali accesi tra il 2002 ed il 2006 dall’allora giunta guidata da Lucia Allara. Il denaro non sarebbe stato impiegato per realizzare opere pubbliche (asilo nido e ambulatori medici) bensì assicurare la copertura a spese ordinarie. Si tratta di un debito impegnativo per una realtà amministrativa con un bilancio che per l’ultimo esercizio previsionale 2012 dovrebbe segnare un pareggio a 1 milione 181 mila euro. Su di esso gravano le due rate semestrali da 100 mila 400 euro ciascuno previste nel piano di rientro che dovranno essere corrisposte fino al giugno 2015.

ultima alienazione è stata licenziata con voto favorevole dall’intera assemblea consigliare e si riferisce ad un alloggio ubicato in corso Francia a Torino, dove il Comune possedeva un altro immobile che era stato venduto due anni or sono portando nelle casse pubbliche 214 mila euro non prima un paio di aste andate deserte. Tra i beni che il Comune vorrebbe alienare resta sempre l’ex Casa della Divina provvidenza nella parte alta del paese che si sviluppa su 1500 metri quadrati con due pertinenze. Per favorirne la vendita ne è stato anche cambiata la destinazione d’uso da "servizi" a residenziale.

Parallelamente procede l’iter giudiziario che dovrebbe fare chiarezza sui responsabili del dissesto economico. Davanti al Tribunale di Asti ed alla Corte dei conti sono chiamati l’ex sindaco Allara, l’ex segretario comunale Giuseppina Minissale, l’impiegata Ornella Aletto e l’ex revisore dei conti Micaela Marello. Il processo riprenderà in primavera dopo che nel giugno scorso Fabio Liuzzi, giudice onorario di Tortona, si era dichiarato "incompetente per materia" potendosi occupare solo di reati fino ai 5 anni di pena. In attesa che il lungo procedimento giunga a conclusione, il Comune procede con un’amministrazione oculata ed attenta ad ogni risparmio. Nel frattempo a gennaio andrà a pagamento la nona delle quattordici rate semestrali da corrispondere alla Cassa depositi e prestiti.

Maurizio Sala

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