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Attualità

L’Aisla regala una sonda ecografica alla Rianimazione

La consegna dell’apparecchio oggi pomeriggio. Servirà per “intercettare” le vene più profonde. Il dono fatto nel nome di Luciano Nattino e di tutti i malati di Sla dell’astigiano

Usato per dispositivi endovenosi

E’ un apparecchio piccolo ma altamente tecnologico e importantissimo per salvaguardare le vene più profonde dei pazienti, spesso già piuttosto compromesse.
Parliamo di una sonda ecografica che il reparto di Anestesia e Rianimazione ha ricevuto in dono ieri dall’Aisla di Asti, l’associazione che si occupa di pazienti affetti da Sla e loro famiglie.
La sonda sarà data in uso agli infermieri del reparto che si occupano del psoizionamento di dispositivi venosi “ad impianto periferico a media-lunga permanenza” come i cosiddetti PICC e Midline. La sonda consente di esplorare in via ecografica l’ispezione delle vene del braccio in modo da procedere in sicurezza al posizionamento senza “inutili” buchi.

Donazione nel nome di Luciano Nattino

«Questa città ha dato e continua a dare tanto a me a tutti gli altri malati di Sla, così abbiamo pensato di restituire un po’ della solidarietà ricevuta – ha spiegato Vincenzo Soverino, presidente Aisla – Questo dono è nel ricordo di Luciano Nattino e di tutti i malati dell’astigiano. Dalla notte di Capodanno con la vendita dei cappellini al concerto di Elisa ai mesi successivi in cui abbiamo ricevuto contributi dalla rivista Astigiani, dall’associazione Dalla parte degli Astigiani, dal Consorzio dell’Asti, dai Gruppi del Grillo e dei Giovani di Vaglierano, siamo riusciti a raggiungere la cifra necessaria per l’acquisto e il dono della sonda.
«Un altro esempio di una sanità che lavora in squadra – ha commentato il dottor Alparone, direttore generale dell’Asl di Asti – dove non si persegue solo l’eccellenza clinica, seppur necessaria, ma anche la continuità assistenziale e la programmazione clinica del malato cronico». Riconoscente il dottor Silvano Cardellino che guida sia i 27 medici del reparto e sovrintende sia alla Rianimazione con i suoi 10 posti letto e circa 500 ricoveri all’anno, sia all’Anestesia, alla Terapia del Dolore, all’analgesia del parto.

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