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“Sanità, vogliamo risposte sui tempi di attesa e sulla Valle Belbo”

Diverse le questioni sollevate, stamattina in conferenza stampa, dai segretari generali territoriali di Cgil, Cisl e Uil

L’intervento dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil

“Sanità ad Asti, occorre un cambio di passo”. Questo l’intento della videoconferenza stampa convocata stamattina da Cgil, Cisl e Uil di Asti. Condotta dai segretari generali territoriali Luca Quagliotti (Cgil), Stefano Calella (Cisl) e Armando Dagna (Uil), ha visto affiancarsi anche Sergio Melis, segretario generale FP Cisl.
L’incontro è stato anche motivo di denuncia di carenze e criticità del sistema sanitario astigiano.
“Già un mese fa – hanno lamentato – abbiamo inoltrato al Commissario straordinario dell’Asl di Asti, Giovanni Messori Ioli, una richiesta di incontro per capire come si intendesse affrontare il periodo post Covid ma, ad oggi, non abbiamo ottenuto alcuna risposta”.

Le questioni affrontate

I punti toccati durante la videoconferenza sono stati, tra gli altri, la riapertura del punto di primo soccorso a Nizza Monferrato (doveva essere il 31 luglio e invece abbiamo saputo, da canali non ufficiali, che riaprirà verso metà agosto), la rimessa in funzione della Tac di Nizza Monferrato (il cui appalto era terminato prima dell’emergenza) e del mammografo in Valle Belbo. “Per quanto riguarda la Tac, essendo scaduto l’appalto a inizio anno – hanno sottolineato i sindacalisti – ci sarebbe stato tutto il tempo per programmare una nuova gara, ma ciò non è avvenuto, con il risultato di aver aumentato la pressione sull’ospedale di Asti e aver provocato tempi di attesa più lunghi. Altra questione importante è quella della diagnostica all’ospedale di Asti, indispensabile strumento di prevenzione, che in questi mesi ha subito drammatici ritardi. In più, per inserire le visite rimandate, si stanno spostando gli attuali appuntamenti. Quindi non solo non si sta risolvendo un problema, ma lo si acuisce ulteriormente”.
La richiesta all’Asl di Asti, da parte dei sindacati, è quindi innanzitutto quella di assumere personale, in modo da riuscire ad ampliare, grazie ai turni, l’orario di visite e ambulatori.
A quanto pare però l’Asl, secondo le organizzazioni sindacali, non intende interloquire o, per lo meno, fa attendere le risposte, come ad esempio la data in cui ricominceranno i lavori dell’ospedale della Valle Belbo, ancora fermi dopo l’annuncio della ripresa fatto un anno fa. “Partendo dalla videoconferenza stampa di oggi metteremo in campo numerose iniziative – hanno concluso – a partire da una piattaforma sindacale sulla sanità che sarà operativa da fine settembre, dall’organizzazione di manifestazioni e di tutto ciò che servirà per riportare al centro della discussione la nostra sanità. Infine ribadiamo alla Regione la necessità di avere al più presto la nomina di un direttore generale e non di un commissario”.

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