Un riconoscimento che suggella i 30 anni di attività che cadono quest’anno. Protagonista la società cooperativa sociale CrescereInsieme di Acqui Terme, operante nelle province di Alessandria e Asti, che recentemente ha ricevuto il riconoscimento del logo “WE Welcome” dall’UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Un premio conferito a quelle realtà che si distinguono nel favorire l’inclusione nel mondo del lavoro di richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.
Il premio è relativo alle attività del 2019 e il logo e il certificato ufficiale sono arrivati recentemente. Ora, quindi, CrescereInsieme può vantare un riconoscimento che possiedono solo 52 cooperative italiane.
«Questo premio, che riguarda l’inserimento lavorativo dei rifugiati – spiega Paola Bottero, coordinatrice dell’Area migranti della cooperativa – è una grandissima soddisfazione. Un organismo internazionale ha infatti valutato la nostra candidatura e ha ritenuto che il nostro lavoro dovesse essere menzionato tra pochi in Italia. Ed è bello il fatto che stiamo lavorando bene con il territorio: non si può operare in questo settore senza essere inseriti in dinamiche virtuose a livello locale».
La cooperativa
Fondata ad Acqui Terme nel 1991, CrescereInsieme da subito si è occupata di minori a rischio nella città termale e di migranti a Canelli, ampliando progressivamente l’attività. Oggi è una realtà affermata nelle province di Alessandria e Asti, con quasi 40 servizi dislocati su oltre 25 comuni, per una rete di intervento in cui sono servite 2.500 persone, tra bambini, giovani, famiglie (siano essi bambini che vanno al micronido, migranti accolti nei progetti di accoglienza, diversamente abili inseriti in percorsi di inclusione).
Presieduta da Alessandra Alfrani, conseguentemente agli impianti di riforma del Terzo Settore è diventata ufficialmente anche impresa sociale.
L’Area migranti
L’Area migranti della cooperativa è attiva fin dal 1992 – il primo servizio è stato attuato a Canelli – ed è oggi presente in 17 comuni tra Alessandria e Asti.
Il progetto attivo sul territorio canellese – intitolato “Siproimi Cisa Asti Sud” – ospita fino ad un massimo di 50 posti. Al momento ne sono occupati 36, ripartiti tra Canelli, Calamandrana, San Marzano, Calosso e Agliano. E’ poi in corso un progetto rivolto ai minori stranieri non accompagnati, accolti in una comunità sempre di Canelli.
«Il piccolo progetto attuato all’inizio – continua Paola Bottero – si è ampliato negli anni, preparando il territorio ad accogliere gli stranieri a livello lavorativo, per esempio potendo contare su un budget da dedicare a tirocini lavorativi, che rappresentano una grande risorsa tanto per il progetto quanto per le aziende del territorio. Con i progetti del 2005 e del 2016 – attraverso educatori, mediatori culturali, operatori dell’accoglienza e legali – gli stranieri accolti sono stati orientati sul territorio attraverso percorsi di inserimento lavorativo e scolastico. L’obiettivo è agevolare il loro inserimento e fare in modo che la società li accolga. Per questo i progetti prestano molta attenzione alla parte formativa. In primo luogo prevedono l’insegnamento della lingua italiana, tanto che i beneficiari hanno l’obbligo di frequentare almeno 15 ore settimanali di Italiano. Accanto a questa parte di alfabetizzazione, fondamentali sono anche i corsi di formazione per gli adulti, in stretto contatto con il Cisa Asti Sud, l’Ente formativo che può attivare i tirocini».
Il riconoscimento a “Maramao”
Degna di riconoscimento non è stata solo la cooperativa sociale CrescereInsieme.
Durante l’evento virtuale di premiazione del programma “Welcome. Working for refugee integration”, infatti, è stata premiata anche la cooperativa agricola sociale “Maramao” di Canelli per l’impegno nel favorire l’integrazione lavorativa dei beneficiari di protezione internazionale nel territorio nazionale.
Gli obiettivi
Costituita il 19 aprile 2016, è una spin-off della cooperativa CrescereInsieme, nata con l’intento di offrire un inserimento professionale ai migranti accolti sul territorio, promuovendo l’agricoltura biologica e il recupero delle terre abbandonate.
Presieduta da Maura Gallone, vede inseriti al momento cinque lavoratori tra migranti, diversamente abili e persone in condizione di svantaggio. Conta due soci volontari e ha in atto tre borse lavoro/tirocini.
I lavoratori si occupano di vigne, alberi da frutto, orti. Quindi coltivano cereali, fragole biologiche e, dalla fine dell’anno scorso, seguono un allevamento ovicolo con trenta galline bionde piemontesi.