Un processo complicato e profondamente drammatico quello che ieri mattina ha visto un’altra udienza in tribunale davanti al giudice Dovesi.
Sul banco degli imputati sedeva un astigiano, detenuto in carcere ad Alessandria, accusato di maltrattamenti nei confronti dell’anziana madre.
Un processo che nasce dopo anni di convivenza difficile fra lui, la madre e il compagno di quest’ultima.
Lui era tornato a vivere in casa dopo la separazione e dopo aver perso il lavoro. Una dipendenza da cocaina e dall’alcol non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Nella denuncia fatta alle forze dell’ordine, ripresa punto per punto dalla pubblica accusa sostenuta in aula dal pm Fabio Bellora, la madre aveva parlato di umiliazioni, mortificazioni, tensioni e conflitti continui e della dilapidazione dei risparmi di famiglia.
Non si parla mai di violenza fisica, questo va sottolineato, ma lo stato di ansia e di malessere provocato dal trattamento che l’uomo riservava alla madre aveva esasperato la donna tanto da spingerla a sporgere denuncia. Nella speranza, è stato anche sottolineato, che questo costringesse il figlio ad un ricovero in comunità di recupero per farlo uscire dal tunnel della tossicodipendenza e dell’alcolismo.
Ma così non è stato. Avendo violato il divieto di avvicinamento alla casa materna, il figlio è stato arrestato e, nonostante le richieste del suo avvocato, solo la scorsa settimana è stato sottoposto ad un primo colloquio da parte di una comunità lombarda per una valutazione che dovrebbe eventualmente portare al suo ricovero.
Ieri in aula è stata chiamata a deporre la madre che però, anche a causa di un ictus, non è sembrata sufficientemente presente a se stessa per rispondere alle domande. Per la prima volta, dopo mesi, si è ritrovata insieme al figlio nello stesso luogo. Per questo il giudice ha disposto una perizia sulla capacità della donna di rendere testimonianza. Nel frattempo l’avvocato difensore ha chiesto la scarcerazione dell’imputato: richiesta contro la quale si è calorosamente opposto il pm ricordando che si trova in carcere proprio perchè ha violato il divieto di avvicinamento e rilasciarlo significherebbe mettere nuovamente in pericolo la madre.