Un Primo Maggio di lavoro per una squadra di medici legali, entomologi forensi e un’unità cinofila che da stamattina stanno battendo l’area fra Chiusano e Montechiaro in cui, ad ottobre, sono stati rinvenuti da un cacciatore alcuni resti umani.
Il posto è a poche centinaia di metri dalla casa della famiglia Farinella, la stessa dalla quale Federica, 30 anni, scomparve nel settembre del 2001.
Un cranio e una tibia dal quale è stato possibile estrarre abbastanza materiale biologico per fare un test del Dna che ha dato corrispondenza con quello del fratello della bellissima modella.
Un colpo al cuore anche per il padre Francesco, presidente dell’Associazione Penelope Piemonte, particolarmente attiva nell’assistenza e nella battaglia dei diritti delle famiglie di scomparsi.
Ci sono voluti 19 anni per sapere che purtroppo Federica non c’è più, ma questa certezza non fuga i dubbi della famiglia sugli ultimi momenti di vita della ragazza.
Per questo motivo Francesco Farinella ha dato incarico al dottor Fabrizio Pace, vicepresidente dell’associazione ma anche psicologo, criminologo e tecnico della scena del crimine, di mettere insieme una squadra di esperti per fare ulteriori indagini.
Oggi il dottor Pace, insieme alle collaboratrici Virginia Canzani e Costanza Crociani e all’entomologo forense Stefano Vanin che si è occupato, fra gli altri, di casi di interesse nazionale come quelli di Melania Rea, Yara Gambirasio, Elisa Claps, Viviana Parisi e del piccolo Gioele, è a Chiusano per battere l’area del ritrovamento del cranio e della tibia alla ricerca di altri resti di Federica. Un maggior numero di resti darà maggiori probabilità agli esperti di medicina legale di accertare la causa di morte.
Con gli esperti è presente anche un cane dell’Associazione Detection Dogs Ticino, un gruppo di specialisti che con l’ausilio di unità cinofile addestrate ha il compito di rintracciare resti umani. E’ la stessa associazione che recentemente ha collaborato con la Procura della Repubblica di Bolzano nella ricerca dei corpi dei coniugi Benno.
Le operazioni di ricerca dei resti sono seguite sul posto anche dal padre di Federica, Francesco, affiancato dalla psicologa e psicoterapeuta Patrizia Masino, della SIPEM (Società Italiana Psicologia dell’Emergenza) per fornirgli il necessario supporto psicologico.