Canelli si sta colorando di rosa in attesa del passaggio del Giro d’Italia, lunedì 10 maggio. Erano 18 anni che la carovana della più famosa corsa italiana non transitava tra le colline del Moscato, e la città si sta preparando ad accoglierla degnamente. Agli incroci e alle rotonde sono apparsi grandi cartelli che salutano i corridori, mentre le aziende stanno predisponendo striscioni beneaugurali ai lati delle strade dove passerà il gruppo.
A risvegliare l’attenzione anche dei più sbadati, dopo il castello Gancia illuminato di rosa è la grande scultura posizionata nel bel mezzo della rotonda tra via Riccadonna e via Cassinasco. È una bicicletta con il corridore, stilizzati, che richiama il prodotto principe del sud astigiano: il Moscato. Creata dal mastro orafo Franco Zavattaro, è realizzata in acciaio della grandezza di 2 metri per 1,50 e simboleggia la trasformazione di un grappolo d’uva in un ciclista. La testa, il corpo e le ruote della bicicletta sono acini, mentre il manubrio raffigura i viticci.
La scultura deriva dal primo ed unico esemplare, dove il ciclista è realizzato in filo d’argento e posizionato su una bottiglia in vetro tagliata a metà che rappresenta il vino e le colline dell’Astigiano. La grande scultura in acciaio è stata realizzata sotto la supervisione dei fratelli Roberto e Paolo Marmo, nelle officine della MarmoInox, priva di saldature e piegata e rifinita a mano per conferire forma definitiva e tridimensionalità all’originale ed importante opera.
Un bel biglietto da visita per il territorio Patrimonio Unesco di cui Canelli è “core zone”.