L’appello lanciato dall’Anpi nel giorno del 25 Aprile ha raccolto le prime adesioni entusiastiche. Un gruppo di cittadini residenti nella zona di corso Dante intorno al Bosco dei Partigiani, si è riunito nell’area verde più antica della città per dare la propria disponibilità ad un rilancio storico, ambientale e ludico al parco.
Il Bosco dei Partigiani è stata la prima area verde organizzata della città e sorge ai piedi di un luogo simbolo di Asti, ovvero le Antiche Mura dove sorgevano i primi nuclei abitati. Una “culla” che però oggi presenta degli evidenti segni di incuria.
Il fronte storico e architettonico è quello rappresentato dalle Antiche Mura stesse che si stanno lentamente sgretolando a causa dell’erosione continua di un manto ormai completo di edera infestante. Ogni giorno, come abbiamo già documentato in un nostro precedente servizio, cadono mattoni ai piedi dell’alto muraglione. Al punto che il Comune ha recentemente chiuso il passaggio all’ultimo anello per ragioni di sicurezza di chi poteva trovarsi a passeggiare rischiando di essere colpito da un mattone scalzato dalla forza dell’edera.
Sul fronte ambientale sono numerose le richieste dei cittadini che vanno dalla manutenzione ordinaria (sfalcio dell’erba e potatura degli arbusti) a quella straordinaria (sostituzione delle piante centenarie abbattute perché malate con altre da “consegnare” idealmente alle nuove generazioni).
Anche la logistica richiede interventi, soprattutto per quanto riguarda la riapertura di tutti gli anelli di passeggio e il riposizionamento delle palizzate sui sentieri per garantire la sicurezza di tutti. Cui aggiungere i lavori di manutenzione al campetto da pallacanestro per restituirne la fruizione ai ragazzi che vogliano fare qualche tiro libero.
I cittadini si sono spinti oltre, immaginando il Bosco dei Partigiani come un piccolo “motore di cultura e di arte” che presenti giovani artisti, cantanti, attori non ancora affermati ma con una passione più grande di loro. Il piccolo anfiteatro già costruito al centro del parco potrebbe consentire mini-eventi (anche recital, conferenze e addirittura lezioni scolastiche all’aperto) in grado di rivitalizzare questo polmone verde ricco di biodiversità sia floreale che faunistica.
Fra i partecipanti alla riunione spontanea che si è tenuta sabato mattina, anche una mamma che abita in un condominio affacciato sul parco che ha riportato il desiderio di molti genitori della zona di poter portare i loro bambini al Bosco dei Partigiani se fosse anche solo minimamente attrezzato per farli giocare e divertire.
In un momento in cui le amministrazioni possono trovare finanziamenti dal Recovery Plan, i cittadini chiedono al Comune di Asti di pensare al Bosco dei Partigiani come ad una futura oasi verde a disposizione dei cittadini della zona.
Chiunque avesse delle idee e delle proposte da portare a questo “comitato embrionale” di cittadini intenzionati a lavorare alla rinascita del Bosco dei Partigiani può farlo presentandosi sabato 19 giugno fra le 16 e le 16,30 direttamente all’anfiteatro dentro il parco dove si terrà un nuovo incontro.