Sono sessantotto i bambini, di età compresa tra tre mesi e tre anni, che avranno accesso ai nidi comunali grazie al maxi finanziamento da 272 mila euro erogato dalla Regione al Comune di Asti.
Soldi che l’amministrazione Rasero ha deciso di investire per aumentare il numero dei posti disponibili nei nidi, che salirà così a duecentottanta, ma anche per assumere una quindicina di educatori, a tempo determinato e part-time, e per estendere gli orari di apertura di alcune delle strutture. Il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore all’Istruzione Elisa Pietragalla e il dirigente del settore Roberto Giolito hanno spiegato queste e altri importanti novità che riguardano i nidi, i centri estivi e un progetto contro la dispersione scolastica.
«I nidi del Comune – ricorda l’assessore Pietragalla – sono rimasti aperti anche durante i primi mesi della pandemia dimostrando, così, la massima attenzione al settore e alle famiglie che usufruiscono del servizio. Purtroppo durante l’emergenza Covid c’è stata una diminuzione delle risposte, ma le domande sono sempre molte e la lista d’attesa è lunga. Questa operazione, invece, ci permette di garantire più opportunità alle mamme che potranno non chiedere più permessi o incaricare le baby sitter per andare a prendere i bambini prima della fine del lavoro. Offre, inoltre, opportunità di impiego alle donne dal momento che la maggior parte delle educatrici è composta da donne». L’anno scorso l’orario dei nidi ha subito una leggera riduzione a causa del Covid, ma da settembre, grazie al finanziamento, tutto tornerà come prima e si attiverà l’estensione dell’orario oltre ai nuovi accessi.
Un nido sarà aperto dalle 7,30 alle 18,30, tre fino alle 17,30, un altro fino alle 16,30 e un altro ancora osserverà l’orario 7 – 17.
«Saranno mantenute le bolle (la separazione dei bambini in gruppi separati per questioni di sicurezza ndr), ma con l’implementazione del personale garantiremo una continuità del servizio anche se un educatore risultasse positivo – aggiunge il dottor Giolito – Ricordo che nell’ultimo anno non abbiamo avuto educatori positivi, ma solo qualche bimbo». È intenzione del Comune potenziare, in particolare, i due asili nido più periferici, Panda e Colibrì, estendendo l’orario di uno e aumentando i posti disponibili nell’altro.
«Vogliamo dare una risposta importante alle famiglie nel settore dei nidi – spiega il sindaco Rasero – perché anche con il Covid è stato quello nel quale le famiglie astigiane hanno chiesto di venire incontro alle loro esigenze. Inoltre questo investimento anticipa le linee guida del PNRR, quindi siamo in sintonia con quello che chiede l’Europa. Nelle scorse settimane ci siamo confrontati su come usare le risorse e abbiamo condiviso che fosse la scelta migliore».
Gli aiuti ai centri estivi
Non solo nidi, ma anche centri estivi tra le priorità dell’amministrazione. «La Regione – continua Rasero – ci ha riconosciuto un contributo di 172 mila euro che avremmo potuto usare come meglio volevano, ma che abbiamo destinato per aiutare i centri estivi». In questo caso si utilizzeranno parte dei fondi per sostenere le strutture con una quota fissa; altri soldi saranno erogati in base al numero degli iscritti e alle settimane di apertura.
Ma non solo. In parte i soldi serviranno per pagare le rette a soggetti disabili e per garantire, se occorresse, assistenza durante le ore di socializzazione.
Contrasto alla dispersione scolastica
Ben 39 mila euro dei 172 mila erogati dalla Regione finiranno, invece, in un progetto più ampio per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa. Finanziamenti che saranno usati con l’inizio dell’anno scolastico per la fascia di età delle scuole medie, ma se possibile anche delle elementari. Parte dei fondi serviranno a sostenere nuovi progetti contro la dispersione scolastica dei bambini rom che abitano in via Guerra, uno dei luoghi dove maggiore è il problema dell’abbandono del percorso scolastico subito dopo la quinta elementare. Una criticità, però, di non semplice risoluzione.