Negozi chiusi a Pasqua e Pasquetta
Mentre rimane stabile il numero dei contagiati a Costigliole d’Asti, fermo da alcuni giorni a otto casi, il sindaco Enrico Cavallero ha fornito ieri pomeriggio, nel suo consueto messaggio video ai costigliolesi, alcuni aggiornamenti sulle ulteriori iniziative intraprese dall’amministrazione comunale sul fronte del contenimento della diffusione del Coronavirus. Ha innanzitutto evidenziato le segnalazioni giuntegli di guanti monouso gettati nei cestini dei rifiuti e nei contenitori per la carta: «Vanno gettati nell’indifferenziato e non in altri contenitori; è necessario rispetto anche per chi opera per la pulizia del paese e per la raccolta dei rifiuti». Cavallero ha inoltre fatto sapere che le domande per il fondo di solidarietà alimentare (40 quelle presentate fino ad oggi) sono state inoltrate al Cisa e verrà data risposta ai diretti interessati. Per quanto riguarda le nuove ordinanze volute dal sindaco, prorogato il divieto di accesso ai cimiteri e parchi giochi, così come la sospensione del mercato; inoltre «quasi tutti i punti vendita del paese si sono già adeguati alla disposizione di installazione di barriere protettive alle casse dei negozi: li ringrazio, si tratta di un ulteriore strumento di diffusione del contagio». E il sindaco Cavallero ha annunciato la scelta di ordinare la chiusura degli esercizi commerciali del paese per le giornate di Pasqua e Pasquetta: «Chiudiamo tutto e lasciamo due giorni di riposo ai nostri commercianti che ci hanno assicurato un prezioso servizio in questi giorni difficili».
L’elogio del sindaco ai giovani
Ma non è mancato un rimprovero dal sindaco a quelle persone che ancora non si attengono alle disposizioni stabilite dal Governo, dalla Giunta regionale e dal sindaco di Costigliole: «Vi ho sempre ringraziato per avermi ascoltato e aver ottemperato ai vari Decreti, ordinanze e inviti; però devo dire che questa mattina ho visto in paese molta gente, qualcuno che passeggia, qualcuno che non ha capito bene. Sono in particolare persone di media età, spesso anziani, che dicono “a me non frega niente, io esco lo stesso”. Ebbene, se ve ne fregate di voi stessi, pensate agli altri: si deve stare a casa! Lo stanno facendo i giovani e voglio spendere una parola per loro e voglio ringraziarli, perché sono loro che soffrono di più del dover stare a casa: non possono andare a scuola, non possono curare i rapporti sociali, non possono uscire la sera. Io ho un ragazzo di 18 anni che da un mese rimane a casa. I giovani hanno recepito bene e sono coerenti rispetto al periodo che stiamo attraversando: li ringrazio per il sacrificio che stanno facendo e per il bell’esempio che stanno dando a quelle persone che non lo fanno. Prendiamo esempio dai giovani: stiamo a casa, la luce in fondo al tunnel incomincia a intravedersi, ma la strada è ancora lunga. Abbiamo ancora bisogno di stare a casa e ho chiesto ai nostri vigili e ai carabinieri di incrementare ancor più i controlli e di essere molto severi con le sanzioni. Dobbiamo essere responsabili: tanti lo fanno ma tanti altri non hanno ancora capito bene la situazione che stiamo vivendo. Lo dice il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, lo dice la Regione, ve lo dice il sindaco; ascoltate le notizie ai telegiornali, leggete i dati che vi comunico ogni sera: mettetevi nei panni di chi vorrebbe stare a casa ma non lo può fare e si trova magari in una corsia di ospedale».
Il numero telefonico per l’emergenza Coronavirus
Il sindaco Cavallero ha inoltre informato che è terminata la distribuzione delle mascherine chirurgiche alle famiglie: chi non le avesse ricevute può richiederle al numero telefonico 335/6213906, attivato dal Comune per aiutare chi non può uscire di casa o ha necessità. I volontari provvederanno in modo gratuito, ad esempio per la consegna delle medicine o della spesa.