Sabato pomeriggio, per la seconda volta, i “no Green Pass” dell’Astigiano si sono dati appuntamento in piazza San Secondo per protestare contro l’istituzione della “carta verde” per accedere ad alcuni luoghi pubblici, come bar e ristoranti, ma anche contro l’obbligo vaccinale.
Più o meno una sessantina, esattamente come la volta precedente, i “no Green Pass”, senza mascherina, ma con tanti palloncini gialli in mano, sono tornati a spiegare il motivo per cui, spontaneamente e senza un’associazione che li rappresenti, hanno deciso di fare «disobbedienza civile».
Tra loro si organizzano soprattutto via Telegram e su Facebook, sono indipendenti, giovani e meno giovani, padri e madri di famiglia, tutti convinti che l’introduzione del “Green Pass”, come previsto e regolamentato dagli ultimi Decreti Covid del Governo, rappresenti né più né meno che «un attacco alla democrazia».
«Noi stiamo solo esercitando un diritto sacrosanto della Costituzione, dov’è scritto che il singolo cittadino dovrà decidere lui della sua salute, nessun altro – ha affermato uno di loro circondato dagli altri manifestanti – Di conseguenza questo è un attacco alla democrazia e alla Costituzione. Stanno aprendo una breccia e dobbiamo svegliarci, dobbiamo reagire, senza violenza, usando i metodi pacifisti. Dobbiamo utilizzare la disobbedienza civile: non si può andare al ristorante perché c’è il “Green Pass”? – ha aggiunto l’uomo – Allora cento persone devono andare in quel ristorante senza “Green Pass”».
Non sono mancati riferimenti a Gandhi e alla sua disobbedienza civile per liberare l’India dagli inglesi.
Una frecciatina è stata lanciata anche contro l’organizzazione dei commercianti astigiani “accusati” di non essere scesi in piazza a reclamare.
Ancora una volta i “no Green Pass” hanno scritto su dei fogli, lasciati appoggiati a terra, una serie di articoli della Costituzione, ma anche sottolineato di non essere dei «no vax».
«Siamo per la libera scelta, – ha spiegato una delle donne presenti – ognuno dev’essere libero di scegliere se sottoporsi alla vaccinazione e non dev’esserci alcun obbligo per nessuno».
È probabile che anche sabato prossimo, sempre alle 18, i contestatori torneranno nelle piazze d’Italia per portare avanti la loro protesta contro il “Green Pass”. L’intenzione è di continuare a ritrovarsi fino a quando il Governo non tornerà indietro sulle decisioni prese.
5 risposte
“Dobbiamo utilizzare la disobbedienza civile: non si può andare al ristorante perché c’è il “Green Pass”? – ha aggiunto l’uomo – Allora cento persone devono andare in quel ristorante senza “Green Pass”».”
Ma se erano più o meno 60 in tutto… . Mah… .
Mettiamola così,io vaccinato continuo a contagiare in maniera più ridotta tu che scegli di non vaccinarti contagi molto più di me.Ora io mi sono vaccinato non solo per me ma anche per chi ha malattie autoimmuni che per colpa di gente che non si vaccina ancora oggi non può uscire perché rischia la vita ed è chiuso/a in casa da marzo 2020.Queste persone non hanno libertà di scelta perché dove inizia quella dei no vax e dei no greenpass finisce la loro!Questo è egoismo ma la volete far passare per libertà,parola di cui non conoscete il profondo significato.La libertà e per tutti e non del singolo,poi se la tua libertà vá a ledere la mia I conti non tornano.Chi vive in società pensa anche al prossimo,questa è libertà e non ciò che sbandierate voi (60 persone) in piazza!I bastian contrari del tutto in nome della “LIBERTA”.Al vostro posto mi vergognerei un’attimino!Ma non lo farete perché siete liberi di non fare anche questo!
Il signor Angelo ha ragione, però il governo ha messo il GreenPass dove persone vaccinate posso andare e invece chi non ha il GreenPass non può andare per la salute dei cittadini e va benissimo… Ma vi siete fatti un giro sui treni in questo
periodo? Sembrano maiali al macello e non persone talmente sono pieni… E li la salute dei cittadini dove la mettiamo? Il governo le leggi le fa a sua convenienza o no? …
«Noi stiamo solo esercitando un diritto sacrosanto della Costituzione, dov’è scritto che il singolo cittadino dovrà decidere lui della sua salute, nessun altro – ha affermato uno di loro circondato dagli altri manifestanti>>
OK, se volete bere un bicchiere di cicuta, liberi di farlo, è la vostra salute; ma se entrate in un locale e siete infetti, magari senza neanche saperlo, mettete a rischio la salute di tutti gli altri!
Concordo con Angelo