«Da tecnico è un grande onore aver rappresentato il Piemonte in questo secondo Congresso Nazionale “Emergenza e Urgenza” che si è svolto a Riva del Garda. Lo è ancora di più quando parlo anche in qualità di presidente dell’associazione FormInLife che da anni si occupa di portare avanti un discorso culturale per rivoluzionare l’approccio dei cittadini verso questi temi. Tutti noi abbiamo imparato che se hai delle idee devi andare avanti, perseguirle ed essere quella piccola goccia nel mare che contribuisce a far navigare la nave del cambiamento». Così il dottor Marco Pappalardo, infermiere astigiano specializzato in emergenza e urgenza, già in forza al pronto soccorso di Asti, poi al 118, al DIRMEI Dipartimento Interaziendale Regionale Emergenze e Malattie Infettive dell’Asl Città di Torino ed oggi in servizio alla Direzione Sanità dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, commenta l’esperienza vissuta durante il Congresso che si è chiuso mercoledì scorso.
Un momento di confronto tra professionisti sanitari, infermieri, medici, volontari e tecnici del soccorso, provenienti da tutta Italia che si sono scambiati idee, raccontato le esperienze nella lotta al Covid e lanciato proposte per migliorare la Sanità del “dopo pandemia”. Oltre 2.200 partecipanti hanno accolto l’invito della presidenza del Congresso presieduto da Andrea Andreucci e Nicola Colamaria. «Al Congresso ho raccontato le criticità e gli aspetti positivi della gestione pandemica in Piemonte, ma con gli occhi di un tecnico – racconta Pappalardo – Ho iniziato un excursus a partire da quel 22 febbraio 2020 quando la nostra regione ha toccato con mano il primo caso accertato di Coronavirus, ma ho anche spiegato quali siano stati i nostri modelli organizzativi, i problemi avuti con i DPI e le soluzioni adottate, la nascita del DIRMEI e il suo ruolo strategico, fino alle linee guida operative dei nostri giorni».

Il Congresso si è concluso con l’approvazione della Carta di Riva, un documento storico che racchiude, aggiunge Pappalardo, «quelli che sono i concetti espressi e condivisi tra tutto il mondo sanitario e politico. Un documento di estremo valore che dovrà poi essere messo in pratica e tradotto in azioni da parte delle forze politiche nazionali e successivamente recepito dalle singole amministrazioni regionali».
Tra i piemontesi che hanno relazionato durante il Congresso ci sono stati Walter Occelli, dirigente della centrale del N.U.E. 112 di Saluzzo, Simona Garrone, coordinatrice Infermieristica del 118 di Cuneo, Elisa Dalmasso, coordinatrice della Centrale Operativa N.U.E. 112 di Saluzzo, Marina Civita, presidente regionale della SIMEU, Società Italiana Medicina d’Emergenza-Urgenza, Rita Rossi, direttore del 118 di Torino e Daniele Marchisio, presidente GFT, Gruppo Formazione Triage. Tante le autorità nazionali presenti ai lavori o che si sono collegate in streaming a dimostrazione dell’importanza strategica che il Congresso ha avuto nel nostro Paese.
«È importante aver sottoscritto questa Carta perché è una proposta innovativa, – conclude il dottor Pappalardo – condivisa a 360 gradi, presentata alla politica per una rivoluzione e un efficientamento armonizzato del sistema dell’emergenza nazionale. Abbiamo le competenze, le strutture, ci auspichiamo il supporto della politica per lavorare insieme. L’obiettivo è creare un sistema di emergenza e urgenza che inglobi tutto: dal primo intervento, al Numero Unico 112 fino al servizio di continuità assistenziale 116.117».