«Conoscere l’assassino a pagina 30, non a pagina 180, è ciò che pare voglia il pigro lettore di inizio millennio. La pummarola non tira più, ormai tutti vogliono solo il triplo concentrato di pomodoro». Così Riccardo Ruggeri spiega la genesi del primo “libroincipit”. Un volume, pubblicato per la casa editrice Grantorino Libri (l’editore è lui stesso), in versione cartacea (100 euro) limitata a cento copie autografate, oppure in digitale (5,99 euro) che si può acquistare su https://zafferano.news.
Quest’ultimo è la piattaforma del “simil quotidiano apòta”, gratuito, pubblicato il sabato e sul quale scrivono Ruggeri (anche qui nelle vesti di editore) e altri «uomini liberi che campano del proprio lavoro in aree lontane dal giornalismo». Un progetto che non produce utili, che rifiuta la pubblicità e che oggi vanta quindicimila abbonati, il 30% sotto i trent’anni e il 70% di una classe sociale «medio povera».
Precisato ciò, il primo libroincipit della storia si intitola “Editoria & Amazon – Romanzo autobiografico” e ha una caratteristica che determinerà i futuri libriincipit: si può leggere in 30 minuti. Meno ancora se ci si accontenta delle pillole del libro che vengono pubblicate a fronte del testo “lungo”. Un volume che ci impegna 30 minuti? Un dato di fatto, come spiega Ruggeri che abbiamo interpellato in occasione della presentazione del volume che farà ad Asti, sabato 23 ottobre, alle 18, allo Spazio Kor di piazza San Giuseppe. Un evento organizzato dall’associazione Gli Argonauti e Confabitare Asti in collaborazione con La nuova provincia (obbligo di green pass, gradita la prenotazione al numero 335.7692793).
«Il libroincipit si legge in 30 minuti. È il “tempo massimo”, lo standard intorno al quale ruota il mondo occidentale – scrive Ruggeri nel primo capitolo – È quello speso per andare al supermercato, per mangiare, per digerire, per fare sesso, per gli highlights, per addormentarsi, per la messa, per sposarsi, per partorire con il cesareo, per l’eutanasia statale assistita».
Ma c’è molto altro che la rivoluzione del libroincipit vuole mettere in moto: un processo editoriale che, di fatto, taglia fuori il grosso dei costi di pubblicazione a carico degli editori. «Si adopera la piattaforma di Grantorino Libri, con un piccolo canone per l’utilizzo delle competenze tecniche della casa editrice, – spiega Ruggeri – ma per il resto decide tutto l’autore che impagina direttamente sulla piattaforma. Non c’è neanche più l’editor perché non serve quando si scrivono 30.000 battute. L’autore deve arrivare subito al cuore di ciò che intende raccontare e, una volta terminato il libro, decide in piena libertà come distribuirlo tenuto conto che grazie a Zafferano.news ha già un bacino di 15.000 potenziali lettori».
Un progetto a metà strada tra l’editoria classica e il “self publishing”, l’autopubblicazione che già molte piattaforme permettono di fare, tra cui proprio Amazon. Sono i costi a carico degli autori che fanno la differenza e l’idea del libroincipit è azzerarli, o quasi. L’editoria è uno dei settori più in crisi del mondo. Lo era prima della pandemia, continua ad esserlo oggi per il semplice fatto che si stampano molti più libri di quelli che si leggono o che si vendono. La vita di un libro è molto breve: editore, tipografia, distribuzione nelle librerie (o nei supermercati), resa, magazzino, macero. Al di là della non economicità del ciclo, in questa filiera, salvo rare eccezioni, l’autore è quello che guadagna di meno nonostante faccia il lavoro più faticoso. Ruggeri, attraverso il libroincipit e la sua peculiarità, intende invertire la rotta e riconoscere a Cesare, l’autore, onori e non solo oneri.
Amazon, scelto come “antagonista” del suo libro, è l’esempio più calzante di quanto l’editoria sia stata “contaminata” dal business cambiando le regole del gioco a cui quasi tutti decidono di sottostare. «Perché i lettori, per Amazon – spiega Ruggeri – sono in primis consumatori e come tali vengono classificati. Ovunque Amazon abbia potuto farlo, ha abbattuto i costi d’impresa, ha automatizzato i processi creando un “modello” che, purtroppo, viene preso come esempio da molte aziende. I suoi addetti lavorano come se fossero dei robot e quando la transizione con i robot sarà completata, diventerà ancora più forte». Come si legge nel libro “Editoria & Amazon”, il colosso dell’e-commerce punterebbe proprio ad estendere il suo modello d’impresa verso una continua transizione a processi sempre più automatizzati dove gli spazi per i lavoratori umani saranno sempre minori. A riprova di ciò Ruggeri porta l’indice del turnover dentro Amazon che gli Stati Uniti ammonterebbe al 3% settimanale. Un’enormità.
Insomma, il metodo Amazon di cui si parla nel libro influisce le nostre vite e non solo perché vuole venderci prodotti 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, ma anche film e serie tv, musica, libri, etc. attraverso una serie di dispositivi fatti appositamente per tenerci il più possibile sulla piattaforma o per interagire con essa, ad esempio tramite l’assistente virtuale. Tutte attività che aiutano a profilare l’utente per poi vendergli beni, tra cui anche i libri.
Va da sé che il sistema editoriale italiano, non solo di Amazon, punta molto al “vanity press” (espressione inventata da Umberto Eco negli anni Settanta): aspiranti autori che vorrebbero scrivere un libro, vederlo pubblicato (su cartaceo perché allora non c’erano gli e-book) e messo in vetrina. “Contribuire” finanziariamente ai costi di pubblicazione, di solito acquistando decine, se non centinaia di copie da rifilare a parenti, amici e malcapitati di turno, «aprirebbe loro l’Olimpo della letteratura» (ancora Eco). Sulla qualità delle opere si può discutere, ma il sistema dell’editoria a pagamento è un mondo in crescita e si regge in piedi anche grazie ai tanti libri tenuti nei cassetti.
«Mi piacerebbe che un giorno ci sia un poeta che mi chieda di pubblicare la sua opera e, non dovendo creare utili, potrei anche concedergli l’uso della piattaforma a 1 euro – conclude Ruggeri – Ma i poeti sono molto rari, oggigiorno. Il mio sogno è pubblicare il libro di un professore che decidesse di scriverlo insieme ad alcuni suoi allievi, i migliori in italiano. Un libro così lo pubblicherei subito».