L’istruttoria avviata dall’Antitrust sul Nutriscore è importante per fare chiarezza su un sistema di etichettatura che boccia ingiustamente l’85% del Made in Italy a tavola. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’intervento dell’Autorità Garante della concorrenza che ha promosso 5 istruttorie sull’uso del sistema di bollinatura fronte pacco denominato NutriScore da parte delle società italiane GS, Carrefour Italia, Pescanova Italia e Valsoia, delle societa’ francesi Regime Dukan e Diet Lab, della società inglese Weetabix e di una società tedesca attiva nella produzione di caramelle.
Secondo l’Antitrust il sistema a colori dell’etichetta NutriScore potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, prescindendo dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all’interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato.
“Le etichette a colori, infatti si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni escludendo paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta – affermano Marco Reggio Presidente Coldiretti Asti e Diego Furia Direttore Coldiretti Asti -. Ora la battaglia si sposta in Europa per evitare un grave danno per il sistema agroalimentare italiano proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri”.
L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera che tiene conto dell’insieme della dieta alimentare e non si focalizza sul singolo prodotto. La nostra regione conta 14 Dop, 9 Igp: una grande biodiversità da continuare a valorizzare per evitare una indistinta omologazione.