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Attualità
Indagine

55mo Rapporto Censis: italiani sempre più cospirazionisti e irrazionali

Dal vaccino “farmaco sperimentale” alla Terra piatta, per non parlare del controllo globale tramite il 5G

«Ne usciremo migliori!» si diceva durante il lockdown, nella primavera del 2020. In realtà se leggiamo il 55mo Rapporto del Censis c’è poco da esultare. Anzi.

Gli italiani, in questi quasi due anni di pandemia, hanno perso in buona parte fiducia nel razionale, nella scienza, anche nella logica, affidandosi in maniera crescente all’irrazionale e al complottismo, non solo per quanto riguarda le questioni legate all’emergenza sanitaria, ma anche su questioni storiche e culturali date per acquisite.

“La razionalità che nell’ora più cupa palesa la sua potenza risolutrice lascia il posto in molti casi a una irragionevole disponibilità a credere alle più improbabili fantasticherie, a ipotesi surreali e a teorie infondate, a cantonate e strafalcioni, a svarioni complottisti, in un’onda di irrazionalità che risale dal profondo della società. – spiegano dal Censis – Il 31,4% degli italiani oggi si dice convinto che il vaccino sia un farmaco sperimentale e che quindi le persone che si vaccinano facciano da cavie; il 10,9% sostiene che il vaccino sia inutile e inefficace; per il 5,9% (cioè circa 3 milioni di persone) il Covid-19 semplicemente non esiste. In definitiva, dalle vicende del periodo emergenziale il 12,7% degli italiani trae la conclusione che la scienza provochi più danni che benefici”.

Il titolo di studio influisce in maniera inversa rispetto alle credenze antiscientifiche: chi non ha un titolo oltre la licenza media, rispetto al diploma o la laurea, è più propenso a credere alle teorie antiscientifiche. Ma anche i diplomati sembrano, in certi casi, propensi ad affidarsi a credenze prive di alcun fondamento.

Non va meglio per quanto riguarda il rapporto tra cittadini e istituzioni, in particolare quelle che governano il Paese. In questo caso sono più affini le visioni tra diplomati e coloro che hanno solo la licenza media. Va meglio con i laureati, ma resta il fatto che «per il 67,1% degli italiani – spiegano dal Censis – esiste uno “Stato profondo”, cioè il potere reale è concentrato, in modo non pienamente democratico, nelle mani di un gruppo ristretto di potenti, composto da politici, alti burocrati e uomini d’affari; per il 64,4% le grandi multinazionali sono le responsabili di tutto quello che ci accade; per il 56,5% esiste una casta mondiale di superpotenti che controlla tutto».

Per non parlare del 5G che, secondo il 19,9% degli intervistati, è uno strumento che serve a controllare le persone. Da qui si può intuire perché il 10% degli italiani creda che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna e un altro 5,8% che la Terra sia piatta.

Va da sé che in una visione del mondo dove le cospirazioni sono all’ordine del giorno, dove piccoli gruppi di potenti governo le sorti di miliardi di persone, dove non esiste il virus, dove la scienza è nemica, anziché al servizio della società, gli auspici per un futuro migliore stentano a farsi strada.

Ad esempio il 29,7% degli italiani non crede che il PNRR cambierà il Paese, «perché è condizionato – si legge sul sito del Censis – da lobby che volgeranno tutto a proprio beneficio o perché la Pubblica Amministrazione non starà al passo, malgrado gli annunci, secondo il 44,3%».

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