Scatterà domani, 15 febbraio, l’obbligo per tutti i lavoratori con più di 50 anni di possedere il Super Green Pass che si ottiene solo dopo essersi sottoposti alla vaccinazione o a seguito di avvenuta guarigione. Senza il pass rafforzato i lavoratori sopra i 50 anni non potranno più accedere negli uffici, nelle aziende private, nei negozi (anche di loro proprietà) e in qualsiasi altra sede lavorativa.
Una decisione sanitaria già presa da tempo per altre categorie di lavoratori, come i medici, gli infermieri, il personale della scuola, delle RSA o per gli appartenenti alle forze dell’ordine.
L’obbligo del Super Green Pass è in vigore almeno fino al 15 giugno, ma i politici sono divisi tra chi vorrebbe cancellare gli obblighi più restrittivi già al 31 marzo e chi, invece, li difende ritenendoli uno strumento necessario anche in questa fase calante dei contagi.
Tutti i lavoratori ultracinquantenni che da domani non avranno un Super Green Pass valido saranno considerati “assenti ingiustificati” dal lavoro, senza stipendio, ma con il diritto di preservare il posto.
Va da sé che entrare nella sede di lavoro senza il Super Green Pass, violando la legge, si traduce in una sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro cui si aggiungono le conseguenze disciplinari. Se la violazione dovesse essere ripetuta, la sanzione sarebbe automaticamente raddoppiata.
Multe anche per coloro che, dovendo effettuare i controlli, decidessero di non farli. In questo caso la sanzione varia da 400 a 1.000 euro. Sono esenti dal presentare il Super Green Pass coloro che dimostrano, con documentazione alla mano, di non potersi vaccinare per problemi di salute.
Richiude il negozio “Belle Arti” di viale Partigiani
Ad Asti l’obbligo di possedere il Super Green Pass sui luoghi di lavoro, per gli ultracinquantenni, ha già provocato una prima vittima.
Si tratta del negozio di cornici “Belle Arti” di viale Partigiani 83 che, già a metà ottobre, aveva ridotto l’orario di lavoro e i giorni di apertura per protestare contro il Green Pass obbligatorio.
Oggi, passando davanti allo storico negozio, un cartello esposto in vetrina annuncia la nuova chiusura: “Visto l’entrata in vigore del divieto di lavoro per gli over 50 non vaccinati sono costretto a sospendere questa attività che rimarrà chiusa in attesa di nuove disposizioni”.
«Non posso fare altro che chiudere – commenta il titolare Stefano Soriani – perché da domani non potrei più servire i clienti. Anche questa volta la chiusura è dettata dal fatto che ognuno dovrebbe essere libero di scegliere se vaccinarsi o meno mentre il diritto al lavoro è ancora garantito dalla Costituzione. Oltretutto – continua Soriani, che oggi ha 60 anni – non trovo che sia di molta utilità avere il Super Green Pass in questa fase della pandemia. Comunque ho informato per tempo i miei clienti, che sono dispiaciuti per quanto succederà e non ho preso ulteriori lavori così da non creare disagi a nessuno».
Soriani non esclude che l’arrivo del nuovo vaccino di Novavax, realizzato in maniera tradizionale a vettore virale, potrebbe convincerlo a sottoporsi all’inoculazione, «ma anche in questo caso spero che non venga imposta come se avessimo una pistola alla tempia, perché dev’essere una scelta individuale e libera».
2 risposte
La mia piena solidarietà a Stefano Soriani; passerà anche questa indegna parentesi della travagliata storia del nostro martoriato Paese. La verità, l’onestà e la saggezza alla lunga hanno sempre la meglio e l’avranno anche in questa meschina e bieca circostanza.
fai il vaccino e smettila con argomentaziono idiote