Finalmente, sabato scorso, su Rai 1, è andata in onda la puntata di “Linea Verde Life” girata all’inizio di aprile tra Asti e provincia. Un’intera puntata dedicata al nostro territorio che, a livello di ascolti televisivi, ha dato ottimi risultati. Una puntata per raccontare e raccontarci Asti, perché anche se astigiani, tante curiosità non le sapevamo; una puntata che alla fine ha dato informazioni e spunti a chi volesse venire sul nostro territorio ma, nello stesso tempo, ha lasciato spazio per approfondire e informarsi.
Quando vennero effettuate le riprese, la troupe di “Linea Verde Life”, si fermò quattro giorni per vedere, approfondire, assaggiare le specialità locali; i due conduttori, Daniela Ferolla e Massimo Masi, disponibili e concentrati hanno anche rilasciato brevi interviste, a scambi di opinione: «Bella Napoli, accogliente – commentava Massimo Masi – come Asti, con i suoi monumenti che mi ricordano il quartiere romano dove vivo; interessanti gli arazzi – continuava dopo la visita all’Arazzeria Scassa – ma quante ore di lavoro ci stanno dietro, domani andremo da Barbero». «Mi ha colpito la vostra Cattedrale – aggiungeva Daniela Ferolla – bella, imponente». Quattro giorni in cui anche i droni, ormai indispensabili, hanno fatto la loro parte.
Un’ora o poco meno per rivedere tutto, per pensare al rumore intorno e al magico silenzio dopo il ciak, per dire: «Ma che bella piazza San Secondo, guarda, Viatosto, Palazzo Alfieri, i tetti di Asti e quella che via è? Ma quanto verde che abbiamo, che meraviglia le colline». Per scoprire le caprette, gli asinelli, per fare trekking o imparare le vinacce, per assaggiare il gelato di carne cruda o appuntarsi un indirizzo per una prossima meta, per una gita che noi, anche se astigiani, non abbiamo ancora fatto. Quindi immaginiamo un turista, uno che viene da fuori, uno che Asti l’ha solo sentita nominare per via del Palio o di Alfieri o a causa di qualche fattaccio di cronaca nera, cosa avrà segnato sulla sua agenda dei viaggi? Sicuramente qualche piatto da mangiare e un vino da degustare, un giro da Barbero e già che c’è, un’occhiata al nostro centro storico, che vale sempre la pena; poi in auto verso la campagna, guardando il Tanaro, passando davanti alle botti di Gamba, fermandosi per un bagno di foresta o un giro in quadricilclo andata e ritorno, o arrivando a salutare i 180 babaci di Maranzana.
Vista così, con gli occhi degli altri, Asti e la sua provincia ci sono piaciute: se non ci abitassimo verremmo a visitarle.