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Asti God’s Talent, al centro la riflessione sulla pace

Otto cori sono stati protagonisti della serata organizzata ieri dalla Pastorale giovanile della Diocesi, tra testimonianze e preghiera

«Non più una gara, ma una grande festa».
Così don Rodrigo Limeira, responsabile della Pastorale giovanile diocesana, ha riassunto l’essenza dell’edizione 2022 di Asti God’s Talent, l’appuntamento nato per dare spazio ai cori giovanili di oratori e parrocchie all’interno del festival Astimusica. Un appuntamento diverso dal passato, che non ha più visto la competizione tra i gruppi ma solo la loro esibizione.
In una piazza Cattedrale colma di spettatori si è tenuta una serata che ha visto protagoniste canzoni di vario genere accomunate da un “filo rosso”, ovvero il tema della pace. Ogni coro salito sul palco ha presentato infatti una “istruzione” per mettere in pratica quotidianamente il concetto di pace, partendo da una nota musicale. Ad esempio, componendo le frasi “DOnarsi per la pace è un lavoro da fare al plurale” oppure “REstiamo protagonisti unici anche quando lavoriamo per la pace”.

La serata

A presentare la serata l’animatore professionista e teologo Gigi Cotichella, che ha formato l’equipe di Pastorale giovanile nei mesi scorsi, affiancato da Silvia Grasso (parrocchia Cattedrale). Dopo l’ottima esibizione degli sbandieratori dell’ASTA, sono state chiamate sul palco le autorità, il vescovo Marco Prastaro e don Rodrigo Limeira. «E’ una gioia – ha commentato il sacerdote – vedere la piazza piena. E’ bello, dopo due anni di stop dovuto alla pandemia, rivedersi con i giovani, che sono i nostri talenti e non si sono mani fermati durante la pandemia. Giovani che stasera mostreranno la bellezza e la gioia delle fede». Invitato sul palco anche Massimo Cotto, da 25 anni direttore artistico della rassegna, omaggiato di una maglietta personalizzata con il numero “25” e i nomi di tutti gli artisti che si sono susseguiti in questi anni.
Per quanto riguarda gli ospiti, non hanno potuto partecipare il noto cantautore Paolo Conte e Daniele Albanese (diocesi di Biella) che ha proposto un video saluto in cui ha parlato sul tema della guerra e dei corridoi umanitari. A lasciare una video testimonianza sull’argomento della serata anche Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino, mentre sul palco Mauro Tabasso e Marco Maccarelli (Laboratorio del suono del Sermig) hanno proposto alcune riflessioni con riferimenti alla guerra in Ucraina per poi cantare alcune canzoni, tra cui la suggestiva “Hallelujah” di Leonard Cohen.
Toccante la testimonianza del sacerdote ucraino don Volodymir Kyrylyuk, in questi giorni ad Asti dove era già stato ospite negli anni scorsi, quando studiava Teologia a Roma. Dalle sue parole è emersa la difficoltà della vita quotidiana nell’Ucraina in guerra, oltre al sincero invito ai presenti a «ringraziare tutti i giorni il Signore per la pace di cui beneficiate».

I cori

Tra testimonianze e incursioni comiche del “disturbatore” Davide Celestre (parrocchia N.S. di Lourdes) si sono quindi succeduti i cori protagonisti, non solo diocesani, che hanno proposto due brani ciascuno: il coro Hope dell’arcidiocesi di Torino; il coro interparrocchiale di Torretta e Don Bosco, per l’occasione chiamato “Torrosco”; il coro “Centro %”, che ha unito la parrocchia Cattedrale con altre del centro storico; il coro interparrocchiale San Domenico, Sacro Cuore e Migrantes; il coro di Villanova; il coro della Chiesa Evangelica di Asti; il coro della comunità cattolica Shalom e il coro diocesano.

Il momento di preghiera

La serata è terminata con la preghiera corale guidata dai giovani della Caritas e da una famiglia ucraina ospitata nell’Astigiano, con la partecipazione del vescovo Prastaro. A chiudere l’edizione 2022 il brano “Tutto è possibile”, cantato dalla band christian rock dei Menorah insieme al coro diocesano, con l’invito a costruire un mondo nuovo, di pace.

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