La più votata nella lista della Lega alle amministrative del 12 giugno, Monica Amasio, già consigliere comunale dal 2017, è stata promossa dal sindaco Rasero ad assessore all’Urbanistica, Pianificazione e Sportello Unico.
Un risultato, quello delle elezioni, che l’ha premiata e che le ha permesso di ottenere deleghe assessorili strategiche, anche se lontane dalle tematiche più affini al suo partito, come la sicurezza o la polizia municipale. Si aspettava di diventare assessore?
Non mi aspettavo questo risultato, ma sono stata estremamente contenta. Il periodo della campagna elettorale è stato molto tosto, ma mi ha permesso di confrontarmi con molte persone.
Nel settore dell’Urbanistica è previsto un importante investimento per aggiornare l’intero Piano Regolatore con uno nuovo, più moderno ed efficiente. Qual è l’obiettivo che vi siete dati?
Il Piano Regolatore di Asti è del 2000, quindi ha ben 22 anni. È uno strumento fondamentale non solo per oggi, ma per guardare sopratutto nel lungo periodo. Teniamo presente che in 20 anni è cambiato il mondo, quindi è giusto non solo ristudiarlo e ripianificare tutto, ma anche metterci mano guardando agli elementi di oggi come l’ambiente, pensando a come sarà la città fra altri 20 anni. Dobbiamo immaginare come sarà l’Asti del futuro e allo stesso tempo avere uno strumento utile e pronto alle esigenze che si verificheranno.
Quindi uno strumento fluido?
Sì, tenuto conto che quello che abbiamo adesso ha subito ben 38 varianti e spesso non ha permesso di portare avanti investimenti o idee che si volevano attuare senza dover predisporre delle modifiche.
A proposito di varianti, si torna a discutere della pista di motocross di Valmanera. Chiusa da anni perché all’interno di un SIC, è noto che la Lega spinga a riaprirla considerandola una risorsa economica. È nella sua agenda una discussione in merito? Bisognerà aspettare il nuovo Piano Regolatore?
Confermo che per la Lega è una risorsa importante per Asti. Ci stiamo lavorando, ma bisogna vedere anche come strutturarla perché, essendo in un SIC, la partita non riguarda soltanto il Comune, ma anche la Regione e l’Europa. Comunque confermo che è nostra intenzione tentare di riaprire la pista.
Lei ha la delega alla Pianificazione, quindi si torna a guardare al futuro. Spesso si sente dire che Asti non ha un’anima perché si sono rincorse varie emergenze con tante varianti in corso d’opera. Come intende la pianificazione per una città?
Di certo vogliamo riguardare tutta la programmazione che c’è su Asti, senza dare nulla per scontato. Andremo a valutare ogni area, da quella più viva a quella più depressa, per consentire a tutta la città di avere uno sviluppo e un’evoluzione.
Continuano però ad esserci tanti immobili vuoti, non solo l’ex ospedale, che rimangono dei “non luoghi” a tempo indeterminato. Bisogna davvero accelerare i tempi di recupero, ma in un momento di crisi mondiale come questa è realistico pensare di farlo?
L’ex ospedale è della Regione con la quale abbiamo un filo diretto e con cui stiamo cercando di riqualificare non solo gli immobili vuoti, ma anche tutte le aree limitrofe. Tutta la pianificazione che faremo e le valutazioni nel breve termine riguardano anche gli immobili vuoti che hanno un grande impatto sulla città, sia come sono oggi sia come saranno un domani.
Lo Sportello Unico ha avuto investimenti in termini tecnologici per farlo diventare più smart, ma da parte dell’opposizione si lamentate comunque tempistiche lunghe e non quella rivoluzione Copernicana che ci si aspettava? Interverrete per ottimizzare ancora?
Ad oggi le pratiche vengono depositate digitalmente, ma sicuramente in ogni campo c’è qualcosa da fare e anche qui lavoreremo per velocizzare il servizio.
Le piacerebbe portare una qualche novità in un settore di sua competenza?
Una piccola novità, ma per me importante, è riaprire gli uffici al pubblico perché oggi gli appuntamenti con i tecnici avvengono solo on line. Secondo me il rapporto umano è fondamentale.