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Silvia Ferraris
Attualità
Castello di Annone

Rom all’hub dei profughi? Anche il sindaco Ferraris scrive al Ministro Lamorgese per contestare l’ipotesi di Rasero

Il primo cittadino del paese alle porte di Asti vuole scongiurare che possa avvenire il trasferimento dei nomadi nell’ex base militare oggi gestita dalla Croce Rossa

Interpellata sull’ipotesi dello spostamento di circa 80 rom da via Guerra nell’hub di Castello di Annone, il sindaco Silvia Ferraris aveva preferito non commentare. Ma anche lei, come il sindaco di Asti Maurizio Rasero, ha deciso di scrivere al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in replica alla prima lettera dello stesso Rasero.

Se Rasero suggeriva al ministro dell’Interno lo spostamento dei rom da via Guerra all’hub di prima accoglienza del profughi come ipotesi più veloce e percorribile, pur sempre temporanea, per evitare il rischio di epidemie e morti (riprendendo le parole del prefetto Ventrice), il sindaco Ferraris rimanda al mittente questa ipotesi e lo spiega nel dettaglio.

«Non appena appresa la notizia – si legge in un comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune di Castello di Annone – ho provveduto immediatamente a sentire il Prefetto di Asti, Dr. Ventrice, il quale ha escluso che questa proposta sia praticabile per vari motivi che lo stesso Prefetto ha illustrato più volte a mezzo stampa. Ho anche sentito il Presidente della Regione, Alberto Cirio, che si è detto disponibile ad appoggiare politicamente le tesi del nostro Comune. Ciononostante nei giorni successivi si sono succeduti vari articoli giornalistici che davano risalto alla proposta e che davano notizia di una nota inviata dal Sindaco di Asti al Ministero dell’Interno per prospettare la “loro” soluzione. Personalmente ho espresso ripetutamente la mia opposizione al trasferimento sia con dichiarazioni rilasciate ai giornali, sia personalmente ai cittadini che mi hanno interrogato a tal proposito».

Il contenuto della lettera al ministro Lamorgese

Sul sito del Comune di Castello di Annone il sindaco ha voluto pubblicare anche la lettera inviata al Ministro Lamorgese che qui riportiamo integralmente

“Gentile Signora Ministra,

mi chiamo Silvia Ferraris, sono il Sindaco del Comune di Castello di Annone (AT) e Le scrivo in merito ad un problema che, per il Comune che rappresento, sta diventando di grande importanza e sta suscitando nella popolazione forte tensione sociale.

So che ha ricevuto nei giorni scorsi dal Sindaco del Comune di Asti, Maurizio Rasero, la richiesta di spostare temporaneamente un gruppo di ROM, (attualmente sistemati nel Comune di Asti) da un campo loro dedicato, all’hub di Castello di Annone (utilizzato dal 2015 per l’emergenza immigrati richiedenti asilo) sito in un deposito dell’Aereonautica Militare non più utilizzato dalla stessa. Tale possibilità è stata già valutata negativamente dal Prefetto Dr. Ventrice e dal predecessore, Dottor Terribile, concordando entrambi che la soluzione non era percorribile in quanto Castello di Annone è un Comune di circa 1900 abitanti, che oggettivamente non può sostenere una situazione di questo tipo, non avendo sufficienti servizi sociali né agenti di polizia locale. Inoltre il citato gruppo di ROM di circa 75 persone è da anni residente sul territorio di Asti, pertanto non comprendiamo perché un problema di una città di circa 75.000 abitanti debba trovare come unica soluzione il loro spostamento nel territorio di un altro Comune.

Voglio sottolineare che non stiamo parlando di chiusura ad un gruppo etnico, perché da sempre la nostra politica prevede inclusione ed aiuto, ma di sostenibilità. Nel corso degli anni il territorio del nostro Comune ha visto infatti transitare migliaia di profughi richiedenti asilo, ma in questo caso la situazione che si verrebbe a creare è molto diversa. La protesta sta già montando sui “social”, dove stanno nascendo gruppi di cittadini che manifestano apertamente il loro disappunto, il loro dissenso sulla proposta di spostamento. Ho il timore che tali proteste possano dar luogo a situazioni che mettano in pericolo la tranquillità e l’ordine pubblico della nostra piccola comunità.

Mi permetto di aggiungere che l’hub non si presterebbe a tale scopo, difficilmente potrebbe essere utilizzato per ospitare dei nuclei familiari, visto che durante l’emergenza arrivavano immigrati, perlopiù singoli individui di sesso maschile, che alloggiavano nelle camerate della vecchia struttura, struttura che nel tempo è stata adattata a tale scopo; attualmente inoltre all’interno dell’ex base militare, sono presenti i magazzini della protezione civile di tutta la provincia di Asti con i propri mezzi e materiali. Come accennato, il nostro passato ci ha visto già impegnati a sostenere un’emergenza e le difficoltà, le criticità non sono mancate soprattutto quando il numero di ospiti era elevato rispetto alla popolazione e poi durante il Covid. Le istituzioni locali e militari, la Prefettura e l’ASL, per quanto possibile, ci hanno sostenuto ed io ho chiesto alla popolazione un sacrificio importante confidando nella temporaneità di quella situazione. Ma questo nuovo contesto che viene ipotizzato non è più possibile, Le chiedo pertanto di ascoltare la voce di un piccolo Comune che crede nelle istituzioni e da queste non vuole essere abbandonato, perché serio e collaborativo, ma non silente.

Resto in attesa di un Suo gentile riscontro che potrò condividere con i miei concittadini. Distinti saluti”

[nella foto il sindaco Silvia Ferraris]

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