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Attualità
Intervista

Stefano Accornero: «Gratitudine per l’Accolitato conferito dal Papa»

La celebrazione che coinvolgerà l’unico seminarista astigiano, tappa del percorso verso il sacerdozio, sarà inserita nella messa presieduta dal Santo Padre

«Quando ho saputo che Papa Francesco sarebbe venuto in visita ad Asti, ho pensato che la celebrazione per il mio Accolitato sarebbe stata rinviata. Mai avrei immaginato che il rito sarebbe stato conferito dal Santo Padre in occasione della messa di domenica 20 novembre in Cattedrale».
A parlare è Stefano Accornero, 24 anni, originario di Refrancore e unico seminarista astigiano. Frequenta, infatti, il seminario di Torino in compagnia di altri 22 piemontesi impegnati nel percorso verso il sacerdozio.
Gli abbiamo posto alcune domande per saperne di più.

L’Accolitato

Stefano, da quando è a conoscenza che il rito dell’Accolitato sarà conferito dal Santo Padre?
Da quando il vescovo Prastaro ha reso pubblica la notizia, mercoledì 13 ottobre. Nel pomeriggio gli ho telefonato per parlare del mio Accolitato, previsto il 20 novembre a Refrancore, dando per scontato che sarebbe stato rinviato. E, invece, il vescovo mi ha risposto che stava pensando di inserirlo nella messa celebrata dal Pontefice in Cattedrale. E così è stato, tanto che successivamente ho saputo che sarà conferito dal Santo Padre.
Cosa ha provato?
Innanzitutto mi sono stupito molto. Poi ho provato tanta gratitudine, perché lo vivo come un segno forte nei confronti del mio cammino verso il sacerdozio, una conferma di quanto sto facendo. In poche parole, un grande dono.
Infine ho provato timore perché, davanti al dono di Dio, ci si sente sempre piccoli.
Ha già avuto modo di incontrare Papa Francesco in qualche occasione pubblica?
Sì. L’ultima volta è stata la scorsa primavera, quando ho partecipato, come organizzatore del gruppo astigiano, all’incontro di Papa Francesco con gli adolescenti, nell’ambito del pellegrinaggio promosso dalla Cei in occasione del Lunedì dell’Angelo. In precedenza, precisamente nel 2018, lo avevo visto al Sinodo dei giovani e, quando frequentavo il liceo, in piazza San Pietro in occasione della recita dell’Angelus.

Il percorso verso il sacerdozio

Quando ha capito che la sua strada era quella del sacerdozio?
Ho avuto la prima intuizione quando dovevo iscrivermi alle superiori. Ero infatti intenzionato a frequentare l’istituto nautico di Genova, pensando ad una carriera in Marina, ma quando si è trattato di effettuare concretamente la scelta, mi sono reso conto che non mi appagava totalmente, mi privava di un senso più profondo della vita. Allora ho pensato che il liceo classico, come indirizzo di studio, avrebbe potuto aiutarmi a capire quale strada avrei dovuto intraprendere.
Parimenti, ho cominciato a riflettere sulla mia fede e sulla mia relazione con Dio.
Al momento della scelta dell’università, il copione si è ripetuto. Ero attratto dalle facoltà di Enologia e Architettura, ma anche in questo caso entrambe le scelte non mi “prendevano” completamente. Così ho iniziato l’anno propedeutico, dedicato al discernimento, e ora sono al quinto anno di studio, pronto a prendere parte al rito dell’Accolitato, che consiste in una assunzione di responsabilità rispetto all’eucarestia e al servizio all’altare. Penultimo passo – dopo il rito di ammissione e il Lettorato e prima del Diaconato – verso l’ordinazione sacerdotale.

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