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Coronavirus, il sindacato dei carabinieri chiede a Cirio il tampone per tutti

Si moltiplicano i casi di contagio e non si può rischiare di chiudere questo reparto in quarantena. La richiesta riguarda l’intero comparto Sicurezza

Lettera di Unarma e Fns-Cisl

Molto probabilmente la lettera era già pronta, ma fa rabbrividire la contestualità della sua presentazione al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e la tragica notizia della scomparsa del luogotenente Mario D’Orfeo, comandante della stazione carabinieri di Villanova d’Asti per Covid 19.

La lettera è quella firmata dall’Unarma, Associazione Sindacale Carabinieri e dalla Fns-Cisl (Federazione Nazionale Sicurezza).

I sindacati si rivolgono al presidente Cirio per chiedere il “tampone” a tappeto per tutti gli operatori delle Forze dell’Ordine e soccorso pubblico che prestano servizio in Piemonte.

Le ragioni della richiesta

Una richiesta motivata con una duplice argomentazione.

Da una parte il fatto che proprio questa categoria di operatori della sicurezza e del soccorso sono quelli che, insieme ai sanitari, sono maggiormente a rischio in quanto lavorano a contatto con i cittadini, anche in questi giorni di isolamento e pur attenendosi alle precauzioni. «Le donne e gli uomini in divisa impegnati sul campo, purtroppo, possono contare su una disponibilità minima di dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) e l’indicazione è quella di utilizzarli solo qualora il rischio di possibile contagio sia evidente» scrivono i sindacati.

Dall’altra il senso di responsabilità delle Forze dell’Ordine che non vogliono, a loro volta, diventare dei propagatori del virus in quanto inconsapevoli della loro eventuale positività. Sia verso i cittadini con i quali continuano ad interagire, sia verso gli stessi colleghi con i quali condividono turni di pattuglia.

Una richiesta che viene anche motivata dal fatto che siano già stati tanti i casi di contagio tra le Forze dell’Ordine e del Soccorso pubblico e visto che è assolutamente necessario preservare l’apparato della pubblica sicurezza dal rischio di dover mettere in quarantena interi reparti «appare evidente quanto sia importante non solo rispettare tutte le procedure precauzionali suggerite ma, anche, effettuare un continuo monitoraggio delle condizioni di salute di tutto il personale impegnato per fronteggiare l’emergenza epidemiologica COVID-19».

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