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Attualità

L’affettuoso ricordo di Vittorio Marchisio nelle parole dell’eterno “rivale” Garrone

Per tutta la vita i due grandi giornalisti astigiani si sono guardati le spalle per non “prendere buchi” l’uno dall’altro. Ma quella rivalità era solo il paravento di una solida amicizia

Luigi Garrone, 95 anni, decano dei giornalisti astigiani

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo l’affettuoso ricordo di Vittorio Marchisio (a sinistra nella foto) che ci ha inviato Luigi Garrone, 95 anni, (a destra della stessa foto a corredo dell’articolo)  decano dei giornalisti astigiani con una lunga carriera passata attraverso Ansa, Corriere della Sera e Gazzetta del Popolo solo per citare le testate più importanti.  Vittorio Marchisio, 87 anni, è stato il corrispondente della Stampa dal 1950. Un “maestro cronista” generoso e incredibilmente dotato per questa professione.

«Ieri mattina è deceduto Vittorio Marchisio 87 anni giornalista per quasi mezzo secolo responsabile della redazione astigiana de “La Stampa” – inizia il ricordo di Garrone –  Questa, per me è una notizia molto triste. Per tutti i giorni della nostra vita lavorativa abbiamo collaborato in continua e persistente concorrenza. Io per quarant’anni come corrispondente da Asti per ANSA e “Corriere della Sera” ed in parte “Gazzetta del Popolo” , Vittorio era il mio quotidiano concorrente. Sono tante le nostre avventure curiose che ho raccolto nel mio libro “Dal Fuorisacco alla WebTV”.

Vittorio Marchisio e Luigi Garrone in una foto pubblicata sul terzo numero della rivista Astigiani (Credit Astigiani)

La paura di avere il “buco” in una notizia importante è durata per tutti gli anni della nostra vita di giornalisti. La nostra amicizia era sincera perchè quando si trattava di una “grossa” notizia a tempo opportuno veniva scambiata. Ne voglio ricordare solo due in particolare. La prima riguarda la morte a Grazzano di Pietro Badoglio, il Maresciallo d’Italia.  Per circa un mese Badoglio è stato in coma. Allora i telefoni erano pochi. Io speravo di avere la notizia del decesso dal parroco del paese e Vittorio confidava nel farmacista. Ed ecco un mio atto di amicizia nei confronti di Vittorio. Una sera poco prima di mezzanotte il centralista della “STIPEL” , un socialista acerrimo avversario dei socialdemocratici telefona al Garrone democristiano dicendo : “Fai attenzione : le linee telefoniche sono intasate perchè tutte collegate sulla linea Grazzano-Roma” . Era il segnale che Badoglio era morto. Io ho dato subito la notizia e poi ho svegliato Vittorio.

Favore ricambiato nell’agosto del 1969. Ricordo ancora la notizia del rapimento a Villafranca di Maria Teresa Novara. E’ stato Vittorio a telefonarmi. Ero in vacanza al mare. “Torna subito ad Asti … Un’ora fa i carabinieri hanno trovato il cadavere della povera ragazza di Villafranca”.

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