La casa è a Vaglierano
Un anno fa il primo sequestro preventivo e, nei giorni scorsi, il Tribunale di Torino ha confermato i sospetti che avevano spinto la Procura di Asti a chiedere (ed ottenere) il blocco dei beni di un astigiano, Carmelo Chino, 56 anni, residente a Vaglierano in una villa di nuova costruzione.
Proprio la casa era il bene più importante del sequestro (valore stimato dal perito in circa 340 mila euro) insieme ad un’autovettura VW Up di circa 13 mila euro e circa 4 mila euro di liquidità su un conto corrente.
Tecnicamente si chiama misura di prevenzione patrimoniale e va a sottrarre i beni alla disponibilità di persone che non solo hanno fatto acquisti molto al di sopra del loro reddito dichiarato, ma che hanno anche un importante fascicolo penale a carico per reati contro il patrimonio.
Il proprietario ha pendenze per furti, rapine e truffe
Ed è quello successo a Carmelo Chino del quale i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica hanno verificato le numerose pendenze e condanne per truffe, rapine e furti in abitazione. Case, automobili, denaro (alcuni dei beni erano intestati alla moglie Fulvia De Rossi) del tutto sproporzionati a quanto dichiarato come reddito con una sola conclusione: tutti quei beni o almeno una parte rilevante di essi erano stati acquistati con il frutto della sua azione delittuosa facendo di lui un soggetto “socialmente pericoloso”.
Dieci giorni per opporsi alla confisca definitiva
Circa un anno fa i carabinieri avevano già notificato l’ordinanza di sequestro preventivo affidando la bella villa a Vaglierano in custodia cautelare allo stesso Chino che ha continuato ad abitarci. Nonostante l’opposizione al sequestro, il tribunale di Torino nei giorni scorsi ha deciso per la confisca dei beni e ora rimangono solo dieci giorni per opporsi a quest’ultima, altrimenti casa, denaro e auto passeranno automaticamente di proprietà da Chino al Demanio statale.
L’automobile, invece, già confiscata in prima istanza è stata assegnata dal tribunale di Torino al Nucleo Investigativo dei carabinieri di Asti.
La misura di confisca è stata notificata ieri dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Asti.