Tradizionale commemorazione, ieri (lunedì), in ricordo dell’illustre poeta astigiano Vittorio Alfieri (1749 – 1803), ai piedi della statua a lui dedicata in piazza Alfieri.
Presenti il Prefetto Claudio Ventrice, il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore comunale alle Cultura Paride Candelaresi, i vertici delle Forze dell’Ordine insieme a Mario Sacco e Gianfranco Imerito (Fondazione Asti musei) e alle docenti Giulia Carluccio e Carla Forno, rispettivamente commissario straordinario e direttore della Fondazione Centro di studi alfieriani. Presenti anche Carlo Accomazzo (Fondazione Accomazzo per il teatro) e Alessandro Boero (Cenacolo alfieriano) che collaborano regolarmente col Centro studi.
Gli interventi
«Vittorio Alfieri – ha affermato Carla Forno – è il nostro grande poeta, su cui dobbiamo investire. Siamo qui per ricordarlo il giorno della sua nascita che, ricordo, è stato il 16 gennaio, anche se nella “Vita”, la sua autobiografia, è indicata il 17 gennaio per un errore, forse calcolato».
E mentre il sindaco Rasero ha sottolineato «la volontà di impegno nel fare in modo che il nome di Alfieri sia sempre più valorizzato», l’assessore Candelaresi ha anticipato che il Comune sta lavorando per organizzare iniziative ed eventi il prossimo ottobre, quando cadranno i 220 anni dalla morte».
La prof.ssa Carluccio ha invece ricordato il lavoro svolto. «Da poco – ha ricordato – abbiamo firmato la convenzione con la Fondazione Asti Musei per valorizzare il patrimonio legato al poeta, ad esempio attraverso eventi ed esposizioni. Siamo infatti convinti che Alfieri sia un autore e un intellettuale di portata internazionale. Considerando anche che il pericolo della dispersione del patrimonio di Alfieri sia ormai ampiamente superato, con entusiasmo intendiamo rilanciare la Fondazione».
Gli studenti
Alla commemorazione, cui hanno presenziato gli alunni della classe IV B della primaria Galileo Ferraris, hanno partecipato studenti della classe II E della media Brofferio e della IV A del liceo classico Alfieri. I primi, accompagnati dalla docente Concita Stanco, hanno proposto letture in francese e italiano, tra cui quelle tratte dalla lettera, scritta da Vittorio Alfieri (ma mai spedita) a Luigi XVI nel 1789, pochi mesi prima dello scoppio della Rivoluzione francese. I secondi, accompagnati dalla docente Maria Rosa Poggio, hanno letto sonetti e alcune parti della “Vita”.