Gianluca Forno, classe 1978, laurea in Scienze della Comunicazione, è dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dal 2009 è sindaco di Baldichieri, riconfermato nei successivi mandati nel 2014 e 2019. Forno, dal 2014, è vicepresidente di ANCI Piemonte con deleghe ai Piccoli Comuni e Unioni di Comuni ed è, dal 2021, presidente del Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato. Lo abbiamo intervistato sulla sua attività amministrativa.
Quali sono le principali opere che si conta di portare a termine nel 2023?
Il 2023 è per me un anno particolarmente significativo poiché sarà l’ultimo che vivrò per intero da sindaco. La primavera 2024, infatti, vedrà scadere il mio terzo ed ultimo mandato: ho il privilegio e l’onore di ricoprire questo incarico dal giugno 2009. L’obiettivo, quindi, è sicuramente quello di portare a termine alcune opere come la ristrutturazione del Palazzo Comunale, l’ultimazione dei lavori all’ex Castello, un ampliamento del Cimitero e, soprattutto, attendiamo di vedere finanziato un intervento sulle Scuole Elementari e Medie che potrebbe avere una portata davvero grande per il nostro piccolo ente. Abbiamo sempre investito molto sull’edilizia scolastica e sull’istruzione: nonostante il calo demografico e le indiscutibili difficoltà che ci siamo via via trovati ad affrontare, abbiamo sempre considerato vitale mantenere Baldichieri tra i poli di riferimento del territorio in relazione a scuole, lavoro e commercio. Naturalmente i risultati si colgono solo grazie alla presenza di imprenditori e commercianti di grande valore ed esperienza e con la piena collaborazione e sinergia con Direzione Didattica, docenti e famiglie.
Qual è il problema irrisolto del suo Comune?
Negli anni abbiamo consapevolmente deciso di portare avanti Varianti Parziali al Piano Regolatore Comunale, anche molto complesse, che hanno potuto soddisfare richieste e necessità dell’imprenditoria locale e, a mio avviso, svolgere un ruolo fondamentale come politiche per il lavoro sul nostro territorio. Siamo passati da circa 400 a quasi 700 posti di impiego! Tuttavia, questo ha fatto sì che non sia stata avviata una Variante Generale di riordino di tutto il Piano Regolatore, che sicuramente dovrà essere uno degli obiettivi da perseguire nel prossimo futuro.
Qual è l’opera più rilevante che ha portato a termine nella sua esperienza da sindaco?
Senza dubbio la realizzazione della nuova Scuola dell’Infanzia “L’ombelico del mondo”: dove c’era un prato oggi sorge una struttura moderna e che, garantendo standard e comfort elevati, ospita ben tre sezioni dedicate ai bimbi di età compresa tra i 3 ed i 6 anni. La struttura è stata progettata da Matteo Placchi del Park Studio di Asti che ringrazio per il suo lavoro.
Che cosa manca nel suo Comune e che cosa farebbe se avesse una bacchetta magica per realizzarlo?
Con la bacchetta magica interverrei su quelli che potremmo definire i contenitori vuoti presenti sul territorio, sebbene non di diretta competenza comunale. Tra questi spiccano l’Area ex Stazione Ferroviaria, l’ex Bocciodromo, l’ex Oratorio ed il vecchio Asilo. Riqualificarli, dandogli identità nuove con funzioni rivolte alla collettività, avrebbe certamente un forte impatto.
Qual è la caratteristica che rende unico il suo paese?
La presenza di un tessuto sociale ed economico variegato, fatto di culture diverse, di servizi ed attività che rimandano più ad una cittadina che non ad un piccolo comune. Insieme a questo la sua collocazione geografica strategica: sogno Baldichieri con un ruolo di snodo per nuovi circuiti di fruizione turistica dell’Astigiano.
Sinteticamente come giudica la sua esperienza di amministratore?
Negli anni, facendo il sindaco, ho potuto accumulare un bagaglio di esperienze dal valore incommensurabile. Dai ruoli ricoperti nelle Unioni di comuni all’esperienza in Consiglio Provinciale, dai Master in Amministrazione del territorio frequentati a Roma ai primi passi nella vita politica locale e regionale, dal ruolo di Vicepresidente di Anci Piemonte a quello di presidente del Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato, incarichi, questi ultimi due, a tutt’oggi ricoperti. Parliamo di circa un terzo degli anni della mia vita sino ad oggi, se non giudicassi queste mie esperienze come molto positive, probabilmente la sua prossima domanda sarebbe: “ma lei è matto?”.