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Attualità

Ecobonus sui lavori: tutti i passi da fare per approfittare di un’occasione unica

I consigli di Fabio Bosticco, presidente regionale degli impiantisti Confartigianato per fruire nel modo corretto del 110% di detrazione

Contenuto nel Decreto Rilancio

L’ecobonus per la riqualificazione energetica delle case è stato uno dei provvedimenti più importanti e significativi del Decreto Rilancio ed è anche quello che, se “usato” bene potrebbe veramente dare nuovo impulso al settore edile e impiantistico oltre a consentire uno svecchiamento delle abitazioni degli italiani a tutto vantaggio delle loro tasche (grazie al risparmio in bolletta) e alla salute dell’aria che respiriamo (grazie alla riduzione di emissioni inquinanti in atmosfera).

Lavori strutturali e impiantistici

Grazie all’azione combinata di una riqualificazione strutturale (con cappotto termico, eventuale insufflaggio, sostituzione di serramenti, tetti e coperture isolate) con quella impiantistica (sostituzione di caldaie con altre ridimensionate e alimentate con energia rinnovabile o a basso impatto ambientale), si può davvero arrivare ad un diffuso efficientamento energetico senza precedenti.

Va maneggiato come strumento finanziario

Ma va considerato come un vero e proprio strumento finanziario e come tale deve essere valutato e affrontato.
Un monito, questo, che arriva da Fabio Bosticco, astigiano presidente regionale degli impiantisti termoidraulici di Confartigianato.
«Un incentivo che fa decisamente gola alle famiglie – afferma – ma che, per funzionare, deve essere gestito da professionisti».

Fabio Bosticco

I consigli di Fabio Bosticco, presidente impiantisti Confartigianato Piemonte

E Bosticco si riferisce non solo a professionisti della progettazione e dell’esecuzione dei lavori, ma anche di quelli che è bene incaricare al solo scopo di seguire la pratica di rimborso del 110% previsto dal decreto.
Forte della sua formazione professionale pragmatica e concreta, Bosticco consiglia un preciso percorso per riuscire ad usufruire pienamente degli incentivi per l’efficientamento energetico degli edifici.

Rivolgersi a professionisti

«La prima cosa da fare è rivolgersi ad un professionista in grado di stabilire se si ha diritto al bonus, calcolare quanto si può portare in detrazione e per quale tipo di interventi sulla base dell’edificio che è da ristrutturare. Quando si ha chiaro questo serve scegliere un progettista in grado di seguire sia la parte strutturale che quella impiantistica. Poi si cercano le imprese e gli artigiani ai quali affidare i lavori e infine si cerca un professionista che sia in grado di seguire la pratica di detrazione e di eventuale cessione del credito di imposta».

Come funziona la cessione del credito d’imposta

Già, perchè a differenza di altri tipi di incentivi dati in passato, in questo caso il decreto concede la possibilità di cedere a terzi il proprio credito di imposta senza aspettare i cinque anni di rimborsi. In estrema sintesi è possibile farsi fare i lavori e non sborsare un euro se si trova l’impresa che subentra al posto del committente nel beneficio del rimborso.
«Con questo sistema – spiega meglio Bosticco – l’impresa che fa i lavori, sia strutturali che di impiantistica, diventa un partner del proprietario ma affinchè tutto questo funzioni e diventi davvero un volano per il settore serve un terzo “attore” ed è quello finanziario che, a sua volta, si carichi il credito di imposta dalle imprese che eseguono i lavori».

Deve essere un’opportunità per tutti, anche per le imprese

E questo è facile da intuire. Quali imprese possono permettersi di anticipare per anni il costo totale di ristrutturazioni in attesa del rimborso della detrazione? Sicuramente non i piccoli artigiani nè le piccole e medie imprese che rischierebbero di essere tagliate fuori proprio da uno strumento che invece deve consentire la loro rinascita.
«Noi faremo di tutto affinchè questa si trasformi davvero in un’opportunità di rilancio per tutti: imprese e famiglie».
Preparando già una lista di domande per una corretta applicazione delle detrazioni.
Non ancora chiaro, ad esempio, se, in caso di un condominio, l’incentivo lo può chiedere anche solo il singolo proprietario di alloggio o se invece i lavori debbano riguardare tutto lo stabile.

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