Cerca
Close this search box.
caritun
Attualità
Simbologia

San Damiano: nella chiesa di San Giuseppe la tradizione dei “caritun”

Il Giovedì e il Venerdì Santo la vendita dei “caritun”, i “pani della carità” dorati con lo zafferano e stampigliati con il monogramma JHS
A San Damiano, proseguendo una tradizione che risale almeno al Settecento e mai interrotta (a parte la sospensione dovuta al covid), la Confraternita di San Giuseppe riproporrà nei giorni del Giovedì e del Venerdì Santo la vendita dei “caritun”, i “pani della carità” dorati con lo zafferano e stampigliati con il monogramma JHS.
I “caritun” sono parte di una ricca simbologia che ricorda la fuga dall’Egitto del popolo ebraico, quando non ci fu tempo per lasciar lievitare il pane, né per cuocere cibi: così i fuggiaschi si portarono dietro pani azzimi, con i quali mangiarono erbe amare ed “haroset”, una specie di confettura: il colore giallo dello zafferano sta poi ad indicare la malta con la quale gli Ebrei avevano costruito mattoni per il faraone, mentre il monogramma JHS (Jesus hominum salvator) indica che il pane è diventato cibo spirituale.
La vendita dei “caritun”, benedetti e non più azzimi, è da sempre finalizzata a raccogliere fondi per il restauro della chiesa di San Giuseppe, un vero gioiello barocco che si affaccia su piazza Libertà. Per molti anni instancabile animatore dei “caritun” fu il compianto Luigi Zappa: oggi il suo posto è stato preso da Ebe Graziano che, coadiuvata da un buon gruppo di volontari, porta avanti un’iniziativa divenuta per San Damiano un importante momento del tempo pasquale.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link