«Loro sono sfiduciati, non c’è bisogno che diano le dimissioni perché è già stata la piazza a “dimetterli”. Le dimissioni non servono per il semplice motivo che se il Comune continua a rapportarsi con una commissione che non è più esistente, noi inizieremo ad adire le vie legali. Abbiamo già pronto un esposto da presentare il Regione se non fosse riconosciuta la nostra legittima commissione». Così il presidente nazionale del Goia, Giancarlo Nardozzi, replica alle dichiarazioni dei due esponenti della “prima” commissione mercatale, Raffaela Gigliodoro e Elvio Ferrero, pubblicate ieri sul nostro giornale.
I due erano stati eletti in estate, durante il rinnovo della commissione che rappresenta gli ambulanti e che si interfaccia con il Comune sulle questioni inerenti il mercato unificato di Asti. Poi, però, molti operatori, sostenuti dal Goia, hanno sfiduciato la prima commissione in favore di un’altra, eletta poche settimane fa, che non è mai stata riconosciuta dall’amministrazione comunale.
«A noi hanno chiesto di tutto, andando a vedere il pelo nell’uovo nella nomina della nuova commissione – continua Nardozzi – Ma parallelamente io ho fatto una richiesta di accesso agli atti del Comune e ho scoperto che in piazza Libertà la commissione ha preso 176 voti che sinceramente non si riesce a capire come abbia fatto dal momento che si parla di una trentina di banchi. Quindi anche su questo faremo i nostri accertamenti».
Ma sui voti arriva puntuale la replica di Raffaela Gigliodoro: «Quella è una somma di voti. Io ho preso 179 voti tra piazza Libertà e piazza Alfieri e 176 voti da piazza del Palio. Ho avuto il doppio voto perché son in commissione sia in piazza Alfieri sia in piazza Libertà. A differenza di Nardozzi, che dovrebbe solo ritornare a Torino, ho preso il voto da 420 concessioni».
Invece sul fattore dell’orario, Nardozzi puntualizza: «Abbiamo chiesto al Comune che ristabilisse l’orario di prima, ma ci ha concesso un’ora in più e l’ha fatto con calma, facendo perdere ulteriori incassi agli ambulanti. Siamo pronti a presentare le nostre proposte appena la Giunta e l’assessore Bovino ci riceveranno, nel frattempo andiamo avanti con il nostro stato di agitazione».
Anche sulla questione degli spuntisti mancanti, Nardozzi vuole replicare nel merito: «Nelle ultime spunte in piazza Alfieri so che ne sono arrivati fino a quindici in più. Nessuno mette in dubbio che la piazza abbia bisogno di una ristrutturazione, ma da lì a cancellarla ci passa il mondo. Comunque noi, fin dall’inizio, abbiamo chiesto un tavolo di concertazione e tutte le volte l’assessore Bovino ci ha fatto trovare i teatrini. A questo punto decida lui perché quello che dice una “non commissione” non mi interessa, ma l’assessore inizi a prendere delle posizioni a favore della categoria e ad aprire tavoli di concertazioni per discutere. Altrimenti andremo avanti perché altre armi non ne abbiamo. Qua nessuno vuole fare la guerra o rovinare i mercati: il Goia è la voce degli ambulanti, difendiamo la categoria. Tutto il resto è fuffa».
Nardozzi torna però a chiedere un passo indietro all’assessore Bovino contro il quale è prevista una raccolta firme per ottenere le sue dimissioni. «Vorrei ricordargli che tutte le volte che hanno aperto un supermercato, hanno chiuso negozi, banchi, piccoli autonomi ed è impossibile la convivenza con una forza di vendita di quel genere rispetto a un piccolo che tutte le mattine alza la serranda. Il piccolo commercio sta morendo perché è stato assalito e circondato da questa jungla di grossa distribuzione insieme alle vendite on line. Io non so che film veda l’assessore Bovino, ma è lontanissimo dalla realtà e forse è meglio che cambi settore perché il commercio non è proprio il suo».