Anche nel giorno in cui la Guardia di Finanza gli notificava una misura cautelare dando così fine all’indagine che lo riguardava, è arrivato sul posto di lavoro alle 9 mentre il cartellino a lui intestato registrava una timbratura di un’ora e mezza prima
Anche nel giorno in cui la Guardia di Finanza gli notificava una misura cautelare dando così fine all’indagine che lo riguardava, è arrivato sul posto di lavoro alle 9 mentre il cartellino a lui intestato registrava una timbratura di un’ora e mezza prima.
Come d’abitudine, almeno stando alle indiscrezioni trapelate dall’indagine della Guardia di Finanza di Asti condotta dal Procuratore Alberto Perduca e dal sostituto procuratore Luciano Tarditi, il comandante della polizia locale del Pianalto (con sede nel Municipio di Villanova) Vito Parisi, faceva strisciare il suo badge da un sottoposto, Mario Versili, al giusto orario di ingresso, ma in realtà arrivava circa un’ora e mezza dopo. A quell’ora, infatti, partiva dalla sua residenza di Torino alla volta di Villanova.
Un malvezzo sfociato in un’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni del Comune, segnalato alla Guardia di Finanza di Asti.
Tre i metodi di indagine che sono stati perseguiti per accertare che la denuncia, risalente all’ottobre di due anni fa, fosse fondata.
Un primo controllo è stato fatto su base documentale: rispetto agli orari di “bollatura” della posizione relativa al comandante, c’erano i raffronti con i passaggi della sua auto ai vari telepass dei caselli della tangenziale e quello autostradale all’ingresso a Villanova. Impossibile, per logistica ed orari, dare altra spiegazione se non quella di qualcuno che timbrava per lui che arrivava in ritardo.
Daniela Peira
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