Moses Ilueminsone, in carcere da 12 mesi con l’accusa di tentato omicidio, è stato condannato a 8 anni di reclusione dal gip Giannone al termine del processo in rito abbreviato

Aveva spinto la donna che lo stava ospitando giù dalla finestra, provocandole gravissime lesioni che ancora oggi, ad un anno di distanza, non sono completamente guarite.

Lui è un nigeriano di 25 anni, Moses Ilueminsone, in carcere da 12 mesi con l’accusa di tentato omicidio. L’uomo è stato condannato a 8 anni di reclusione dal gip Giannone al termine del processo in rito abbreviato.

Lo straniero si era reso protagonista di una delle pagine più violente che siano state scritte in città. In un sabato pomeriggio, l’uomo ha litigato con la connazionale, di due anni più giovane, che lo stava ospitando da alcuni mesi. Lui era agli arresti domiciliari per reati legati al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e la donna, che vive in un alloggio nei pressi di via Rossini, lo aveva accolto in casa con il patto di condividere le spese. Un patto che l’uomo non avrebbe mai rispettato dando la stura a discussioni anche accese con la sua ospite. Fino a quel sabato pomeriggio in cui, stanco di sentirsi chiedere i soldi, ha afferrato un coltello e ha inseguito la donna per la casa. Lei, ha cercato rifugio nella cucina, ma lui l’ha inseguita e, dopo aver gettato dalla finestra suppellettili e piccoli elettrodomestici, ha finito per spingere anche la malcapitata che è così “volata” da un’altezza di quasi 4 metri.

Gravissime le sue condizioni quando sono arrivati i soccorritori e la Polizia.

La donna, medicata al Pronto Soccorso, è rimasta ricoverata per almeno due mesi in ospedale e ancora oggi deve sottoporsi a terapie e cure continue perchè non è ancora pienamente guarita.

Assistita dall’avvocato Renata Broda, si è costituita parte civile ottenendo una provvisionale immediatamente esecutiva di 10 mila euro.

Daniela Peira