Appena è trapelata la notizia del ritrovamento delle ossa umane al Lago della Spina, nel comune di Pralormo, a tanti è venuto in mente il nome di Emanuel Marino, il ragazzo di 31 anni scomparso da Buttigliera d’Asti nel luglio di due anni fa.
L’ultimo avvistamento ritenuto più attendibile risale allo stesso giorno della scomparsa nelle campagne di Poirino, comune confinante con Pralormo.
Ma la Procura della Repubblica di Asti, che sta indagando sul rinvenimento, non sembra seguire questa ipotesi. Dopo il sopralluogo del pm e del medico legale, sembra che lo stato delle ossa non sia compatibile con l’epoca della scomparsa di Marino. Infatti, sempre secondo le prime risultanze, le ossa sembra si trovassero lì da almeno una decina di anni e dunque ben prima dell’allontanamento da Buttigliera del ragazzo.
A ritrovare parte dello scheletro, il cranio e alcuni brandelli di abiti, è stato un cercatore di funghi che si è spinto in un bosco che si trova intorno al lago.
Molto interessati al ritrovamento sono i volontari dell’Associazione Penelope Piemonte, presieduta dall’astigiano Fabrizio Pace.
«Abbiamo già chiesto l’accesso agli atti del rinvenimento, ma la Procura ci ha detto che ci sono ancora pochissimi elementi – dice Pace – Noi non escludiamo che possa trattarsi di Emanuel Marino e ci faremo nominare per poter partecipare al lavoro di identificazione dei resti. Anche perchè, se non è lui, è molto probabile che sia qualcuno di cui è stata denunciata la scomparsa». Per dare un nome alle ossa ritrovate, prima di arrivare alla prova regina del Dna, si esegue un’analisi antropologica che consente di restringere la rosa di ricerca attraverso eventuali fratture, altri segni di interventi o traumi, panoramiche dentarie.

(Nella foto un momento della battuta di ricerca organizzata dall’Associazione Penelope qualche settimana dopo la scomparsa di Marino)