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I badanti all'Asl: «Lasciateci lavorare»
Cronaca

I badanti all’Asl: «Lasciateci lavorare»

Protagonisti circa 15 assistenti ai degenti in ospedale, in rappresentanza della lunga lista di liberi professionisti (per la maggior parte infermieri e Oss) che offrono assistenza privata a malati, soprattutto anziani, ricoverati in ospedale, quando le famiglie non sono in grado di assisterli

“Chiediamo soltanto di poter lavorare”. Era questa la frase ricorrente tra i manifestanti del presidio che si è svolto martedì mattina nei pressi dell’ospedale “Cardinal Massaia”. Protagonisti circa 15 assistenti ai degenti in ospedale, in rappresentanza della lunga lista di liberi professionisti (per la maggior parte infermieri e Oss) che offrono assistenza privata a malati, soprattutto anziani, ricoverati in ospedale, quando le famiglie non sono in grado di assisterli. “Siamo tutti liberi professionisti in regola – hanno spiegato al presidio, assistiti dall’avvocato Marcello Coppo – in quanto abbiamo sempre seguito le indicazioni prescritte dall’Azienda sanitaria. Per fare qualche esempio, abbiamo una partita Iva, emettiamo regolare fattura per il servizio svolto, paghiamo un’assicurazione che libera l’Asl dalla responsabilità per eventuali danni da noi arrecati. Tanto che siamo muniti di un cartellino di riconoscimento e il nostro nome, accompagnato dal numero di telefono, compariva in una lista affissa in tutti i reparti dell’ospedale, utile alle famiglie che non sapevano a chi rivolgersi e a noi per farci conoscere”.

E proprio qui sta la ragione della protesta. “Dallo scorso ottobre – hanno spiegato i manifestanti – la Direzione generale dell’Asl ha imposto di togliere le liste, prescrivendo che non possono essere affisse da nessuna parte all’interno dell’ospedale e vietando al personale dei reparti di fornire i nostri nominativi alle famiglie che ne facevano richiesta. Solo che, in questo modo, non possiamo farci conoscere e ottenere nuovi incarichi”.

“I lavoratori – ha concluso l’avvocato Coppo – chiedono quindi alla Direzione generale dell’Asl di concedere nuovamente l’affissione delle liste nei reparti, come avveniva prima e come ancora avviene negli altri ospedali piemontesi. O, al limite, di appenderla in una bacheca apposita, anche a pagamento, in un punto determinato della struttura”.

Ulteriori dettagli e approfondimenti nell’edizione di venerdì 10 febbraio.

Elisa Ferrando

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